Eco Del Cinema

L’estate d’inverno – Recensione

Opera dialogica e teatrale per l’esordiente Davide Sibaldi

Regia: Davide Sibaldi – Cast: Pia Panciotti, Fausto Cabra – Genere: Drammatico, colore, 70 minuti – Produzione: Italia, 2008 – Distribuzione: Iris Film Distribution – Data di uscita: 15 ottobre 2010.

L'estate d'invernoAl suo esordio alla regia Davide Sibaldi ci consegna, con “L’estate d’inverno” uno sguardo nel mondo del cinema italiano indipendente, che ha il pregio, se non altro, di provare a renderci più vicini ed interessanti agli occhi delle cinematografie estere.

La trama si sviluppa in tempo reale (poco più di un’ora) e in un unico spazio; quello angusto di una camera d’albergo, nella città di Copenaghen: un ragazzo dal passato oscuro e una prostituta dalla vita altrettanto travagliata, intrattengono una “relazione” verbale che porterà entrambi a rivalutare le proprie scelte passate e future.

In un turbine di dialogo senza sosta, i due protagonisti si sottoporranno, a vicenda, ad una sorta di seduta psicoanalitica comparata, che vedrà l’uno prendere il posto di mentore, e viceversa. La narrazione, nonostante la staticità dell’ambiente, si dirama piacevolmente in centinaia di paradigmi che hanno un gusto tipicamente teatrale; senza tuttavia cedere alle lusinghe dell’abbattimento di quella quarta parete, che costringerebbe il pubblico ad una conscia rassegnazione che ciò che sta guardando è finzione.

Il “gioco” coinvolge lo spettatore, desideroso di scoprire la vera storia di queste due vite ai margini. Il film ha effettuato un percorso festivaliero in giro per il mondo durato quasi tre anni; ed è forse questa la carta vincente del progetto. Se fosse uscito nelle sale prima ancora di essere sdoganato, grazie ai numerosi premi ricevuti, dai pregiudizi che si stagliano nei confronti di un’opera prima, il film avrebbe fatto un lento percorso di decadenza per via delle pochissime copie a disposizione degli esercenti.

È disarmante che un film potenzialmente molto valido debba fare così tanta fatica ad essere prodotto. Il nuovo cinema italiano (e con questo ci rivolgiamo ai produttori) deve ancora capire a quali progetti dare spazio, e quali no. Fuori c’è un universo di giovani autori ai quali si ha l’obbligo morale di dare una possibilità. Il lavoro, nonostante alcune pecche registiche, dettate sostanzialmente dalla poca esperienza, si segue con interesse, e i due interpreti Pia Panciotti e Fausto Cabra (provenienti entrambi dal teatro), regalano al film un’ottima prova d’attore.

Serena Guidoni

Articoli correlati

Condividi