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L’estate di Giacomo – Recensione

Estate. Giacomo, rimasto sordo da bambino e Stefania, sua amica di infanzia, vanno al fiume per un pic nic, soli e liberi durante un pomeriggio che sembra durare il tempo di un’estate.

Regia: Alessandro Comodin – Cast: Giacomo Zulian, Stefania Comodin, Barbara Colombo – Genere: Drammatico, colore, 78 minuti – Produzione: Italia, Francia, Belgio, 2011 Distribuzione: Tuker Film – Data di uscita: 20 luglio 2012.

L'estate di giacomoSiamo nella campagna friulana, sulle sponde del fiume Tagliamento e come in una fiaba incantata due giovani passano tanto tempo insieme, accompagnandosi con giochi e scherzi adolescenziali e vivendo, senza neanche saperlo, un apprendistato dei sensi. Il formato quasi documentaristico rende tutto reale, forse fin troppo: non ci si tocca, ci si sfiora, è tutto respiro e soffio. Lo splendido disegno del manifesto del film è infatti tutto un programma: due ragazzi soli, di spalle, con uno splendido scenario intorno.

L’innocenza pian piano lascia spazio alla consapevolezza, e il film segue Giacomo durante tutta la sua metamorfosi, manifestatasi semplicemente nelle piccole cose, nei piccoli gesti, e in tutto ciò la realtà diventa quasi più rarefatta, servendosi di frammenti di vita quotidiana.

L’esperimento del primo vero lungometraggio di Alessandro Comodin potrebbe considerarsi anche riuscito ma, come tutti gli esperimenti a metà tra documentario e film, risente di questa ‘mistura’, per cui lo spettatore potrebbe anche ritrovarsi spiazzato nonostante sia davvero un’opera molto ‘delicata’, leggera e a tratti anche poetica.

Da brividi la canzone originale “Fifteen years ago” interpretata da Dupap che accompagna Giacomo e Stefania nel viaggio di ritorno dal fiume in bici.

Salvatore Cusimano

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