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Le plaisir de chanter – Recensione

Quinto lavoro per il regista Ilan Duran Cohen, a metà tra la pellicola d’azione e quella sentimentale, con un pizzico di musical in aggiunta

Regia: Ilan Duran Cohen – Cast: Marina Fois, Lorant Deutsch, Nathalie Richard, Jeanne Balibar, Caroline Ducey, Julien Baumgartner, Dominique Reymond, Guillaume Quatravaux, Evelyne Kirschenbaum, Frederic Kazakozian, Antoine Gouy – Genere: Commedia, colore, 108 minuti – Produzione: Francia, 2008.

leplaisirdechanterUna strana coppia di agenti va alla ricerca di una chiave usb che contiene chissà quali segreti. L’oggetto che cercano lo possiede una stravagante vedova che fa lezione di canto. In realtà in questa sorta di caccia al tesoro è coinvolta un sacco di altra gente. Si ritroveranno tutti insieme davanti ad un pianoforte a intonare arie dell’opera di Leo Delibes “Lakme”. Tra di loro un non più tanto giovane gigolò che fa innamorare tutte e che alla fine trova la sua redenzione.

Questa in sintesi la storia raccontata da “Le Plaisir de chanter”, in Concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2008. Diretto da Ilan Duran Cohen, al suo quinto lungometraggio, è un mix di spy story e musical con un tocco di rosa. Quello che sembra più importante per tutti i personaggi è, non tanto trovare la famosa chiave, ma innamorarsi, fare sesso e in fondo non sentirsi troppo soli.

La sala della maestra di canto diventa l’unico posto dove si riesce in qualche modo a comunicare, oltre che la camera da letto; proprio quella della vedova allegra Constance, che tutti cercano di sedurre, facendola diventare il fulcro di questo piccolo mondo. Lei sembra non capire molto cosa succede, ma alla fine si rivelerà niente affatto stupida e riuscirà a realizzare il suo sogno di diventare una stellina pop. Accanto a lei, il disilluso baritono-spia-gigolò penserà di rifarsi una vita, ma le cose non andranno proprio come lui sperava.

Nelle due ore del film ci si spoglia, si filosofeggia sull’amore e sulla voglia di figli, ma soprattutto si ha paura del tempo che passa e delle rughe che inesorabilmente prima o poi arrivano. In realtà, la storia è tremendamente confusa e i personaggi sono solo accennati. Fanno eccezione solo Jeanne Balidar/Constance e il redento dall’amore Julien/Julien Baumgartner.

Ivana Faranda

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