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L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford – Recensione

Jesse James gioca con la morte e da eroe diventa umano

(The Assassination of Jesse James By the Coward Robert Ford) Regia: Andrew Dominik – Cast: Brad Pitt, Casey Affleck, Sam Shepard, Mary-Louise Parker, Paul Schneider, Jeremy Renner, Zooey Deschanel, Sam Rockwell, Garret Dillahunt – Genere: azione, colore, 158 minuti – Produzione: Usa, 2007 – Distribuzione: Warner Bros Italia – Data di uscita: 21 Dicembre 2007.

assassinio-di-jesse-jamesL’America ne ha tanti di eroi e Jesse James è uno dei più antichi, una sorta di simbolo dell’ultima frontiera e di una libertà carismatica capace di opporsi non solo alle regole della legge, ma anche a quelle dei proprietari delle ferrovie che sfruttavano i poveri agricoltori sul lavoro. Dunque una sorta di Robin Hood del nuovo mondo, leggenda ancor prima di morire e con veri e propri ammiratori al suo seguito.

Ma chi era realmente Jesse James? E chi era il giovane ventenne definito codardo che riuscì ad ucciderlo a sangue freddo? Una partita a scacchi con la morte sembra avere inizio nel momento in cui scorrono le prime immagini de “L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford”, scritto e diretto da Andrew Dominik e interpretato dal giovane Casey Affleck e da un maturo Brad Pitt, presente anche in veste di produttore.

Lo scenario è appunto quello della frontiera dove tra la polvere e il nulla si muovono eroi e antieroi abituati alla violenza. I tempi sono dilatati e la macchina da presa privilegia i primi piani quasi a voler penetrare l’anima di ogni personaggio. Non ci sono tantissime sparatorie, la violenza è mostrata soprattutto negli scontri ravvicinati, quando le vittime vengono conosciute, sebbene per un breve momento anche dallo spettatore.

Ed è proprio a questo tipo di violenza che fin dall’inizio la regia ci vuole abituare; una violenza che nasce soprattutto dalla necessità di sopravvivere all’altro e di anticiparlo prima di essere sopraffatti. All’epicità propria del western si sostituisce l’azione individuale.

Nel lontano e selvaggio west tutti sono possibili nemici e Jesse James sa che prima ancora di guardarsi dalla legge deve valutare con cura chi scegliere come compagno. Dal primo istante in cui incontra il “codardo” Robert Ford, suo grande ammiratore, tra i due personaggi prende vita un duello di sguardi attraverso cui si cerca di penetrare la natura intima di entrambi. Jesse James viene mostrato nei momenti di crudeltà, quando le sue azioni sono insensate e una violenza gratuita lo muove. I suoi atti provocano repulsione ed è proprio per questo che il suo avversario non lo vede più come un idolo, lo disprezza e lo teme ed è così che riesce a ucciderlo.

Ma la versione dei fatti potrebbe anche essere un’altra: Jesse James è profondamente stanco di guardarsi sempre alle spalle, è stanco per il tanto sangue che ha fatto scorrere e mentre gioca con i suoi bambini sente tutto il peso dei suoi crimini. Allora china il capo, la morte, quella morte che porta il nome di Robert Ford, la guarda negli occhi e la invita e compiere il suo dovere. L’eroe si mostra infine come essere umano.

Il giovane Robert, ossessionato da lui al limite del feticismo, porta a compimento la sua missione e da giusto si trasforma in una sorta di commediante codardo; gli sopravvive, illuminato dalla luce riflessa di quel cadavere immortalato e adorato tanto da morto, quanto da vivo. Ucciso il suo idolo Robert Ford diviene adulto nel peggiore dei modi, abbandona irreparabilmente i suoi sogni e, ormai annullato, va verso un destino di dimenticanza e oblio.

Laura Calvo

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