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La scelta di Barbara – Recensione

Il Muro invalicabile di Christian Petzold

Regia: Christian Petzold – Cast: Nina Hoss, Ronald Zehrfeld, Peter Weiss, Christina Hecke, Claudia Geisler, Rainer Bock, Mark Waschke, Rosa Enskat, Peter Benedict, Jasna Fritzi Bauer, Deniz Petzold, Carolin Haupt, Peer-Uwe, Teska, Elisabeth Lehmann, Thomas Neumann, Anette Daugardt, Thomas Bading, Susanne Bormann – Genere: Drammatico, colore, 105 minuti – Produzione: Germania, 2012 – Distribuzione: Bim – Data di uscita: 14 marzo 2013.

lasceltadibarbara“La scelta di Barbara” è un film colmo di riferimenti Hitchocockiani. Non solo la protagonista, una donna bellissima in un modo da subito elegante, colpisce e buca lo schermo, ma tutto il contesto risulta significativo: dalle prime scene in cui la viene accompagnata in cantina da una vecchia signora, ostile, scortese e fin troppo fintamente trattenuta, all’atmosfera di mistero e inquietudine che pervade in modo tangibile tutto il tempo, che si riflette su quello reale.

Una pellicola di grande impatto emotivo, resa tagliente come solo l’indiscusso maestro della suspance è stato in grado di fare con il suo “Psycho” e non solo. C’è anche molto di originale, però, nella storia di Christian Petzold; di sicuro l’ambientazione è resa alla perfezione: è il 1980 e Barbara vive le difficoltà e le infamie della Germania prima dell’atteso e bramato abbattimento del Muro, ma oltre a questo, e all’attenzione quasi maniacale ai dettagli, c’è una bellissima umanità che viene fuori, in modo, all’inizio opposto, ma poi sempre più simile, dai due protagonisti. Entrambi hanno lo stesso scopo: aiutare il più possibile i loro pazienti, ma fin dall’inizio del film questo obiettivo sembra dividerli anzichè unirli.

L’attrazione tra i due, d’altra parte, è immediatamente percepibile e questo aiuta lo spettatore, nonostante l’attesa costruita con garbo ed efficacia, a restare incollato allo schermo.

“La scelta di Barbara” dura 105 minuti, possono passare in un attimo o essere assaporati con lentezza, e in questo risiede la bellezza e la forza del film, superbo e al contempo garbato.

Paola Rulli

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