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La porta rossa: questa sera in onda la nuova fiction targata Rai

Questa sera, in onda su Rai2 alle ore 21.10, sarà trasmessa la prima puntata de “La porta rossa”, la nuova attesa serie televisiva nostrana targata RaiFiction e Velafilm. Uno show televisivo all’insegna dell’adrenalina, dell’atmosfera ‘noir’, tra il poliziesco e il paranormale, sgorgato dall’estro creativo del noto giallista italiano Carlo Lucarelli e da Giampiero Rigosi, di cui si può ricordare il contributo nella serie poliziesca “L’ispettore Coliandro” con Giampaolo Morelli. Alla regia c’è Carmine Elia, presenza nota e apprezzata nel panorama televisivo italiano.

La porta rossa: droga, soprannaturale, indagini sullo sfondo di una Trieste ‘noir’

"La porta rossa": Anna Mayer (Gabriella Pession) e Leonardo Cagliostro (Lino Guanciale).

I protagonisti Anna Mayer (Gabriella Pession) e Leonardo Cagliostro (Lino Guanciale).

Le sei serate che ospiteranno in prima TV questa nuova creatura televisiva, porteranno sul piccolo schermo la strana e ‘spettrale’ storia del commissario Leonardo Cagliostro (Lino Guanciale) e la sua ‘paranormale’ odissea nel tentativo di scoprire chi sia il suo assassino.

Nella questura di Trieste, il commissario Leonardo Cagliostro riceve una soffiata che potrebbe portarlo alla cattura del Messicano, un noto narcotrafficante a capo dello spaccio della Red Ghost, nuova pericolosissima droga responsabile di molte vittime. Conoscendo ben i suoi modi impulsivi, il magistrato Antonio Piras (Ettore Bassi) non gli concede l’autorizzazione per l’azione.

Nonostante ciò e gli avvertimenti dei suoi colleghi poliziotti, del vicequestore Rambelli (Antonio Gerardi) e di Anna, sua ex-moglie e magistrato anch’essa (interpretata da Gabriella Pession), Cagliostro decide di agire, recandosi nel luogo indicato dall’informatore, ma qualcosa va storto: una terza losca figura lo sorprende alle spalle mentre sta effettuando l’arresto del criminale, uccidendolo.

Eppure Cagliostro, morto, si ritrova presente a se stesso, ma avverte una piccola differenza: ‘esiste’, sebbene in una condizione diversa; è un fantasma. Una strana porta rossa gli appare misteriosamente dinnanzi dopo il proprio decesso, è il passaggio per l’aldilà, ma non può attraversarlo: sulla soglia, intravede un prossimo futuro in cui Anna, dalla quale si sta separando, viene minacciata dal suo stesso assassino.

Solo un obiettivo lo pervade: deve scoprire chi è costui e fermarlo prima che sia troppo tardi. Ma in quale modo? Come potrà Cagliostro, ormai fantasma, intervenire nel mondo dei vivi? La risposta è Vanessa (Valentina Romani), una sedicenne che nulla ha che fare con lui, unica soluzione ai suoi problemi grazie a suoi poteri da medium.

La porta rossa: oltre il thriller poliziesco-soprannaturale all’italiana

Di primo impatto, “La porta rossa” può sembrare un classico poliziesco all’italiana. Al contrario le vicende noir elaborate da Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi, con la direzione di Carmine Elia, vanno al di là dell’ambientazione thriller di sirene e inseguimenti, trasmutandosi in una riflessione molto più profonda e poetica.

"La porta rossa": Gabriella Pession è Anna Mayer.

La meravigliosa Gabriella Pession interpreta Anna Mayer, magistrato e moglie del protagonista.

La condizione limbica del protagonista permette agli autori di “La porta rossa” di avere molta libertà di scrittura e azione. Il mix tra investigazione in stile classico e elemento soprannaturale è una ricetta nota nel mondo della televisione e del cinema che, ad ogni nuova proposta del genere, incontra spesso ingiustificati pregiudizi.

Eppure, in questo caso, la connessione stabilita tra vita e vita-dopo-la-morte (una sorta di la vita la morte di derridiana memoria), individuata nel particolare paranormale che fa da radiazione di fondo allo svolgersi della trama, sembra per niente non indebolirne la struttura e l’efficacia, facendo decadere giudizi ante-litteram dell’opera di Elia.

Al contrario, infatti, questa liason vita-morte permette un’approfondita e potente indagine metaforica su una degli istinti più reconditi della coscienza umana. I ‘fantasmi’ nella serie non sono solo entità, incarnati nella figura del protagonista: sono ‘fantasmi‘ i ricordi del passato, i rimpianti, gli errori, i ‘se’ e i ‘ma’, le persone che costituiscono il quotidiano, delle quali, in fondo, si può avere solamente un’immagine superficiale e fugace.

La morte, invece di essere un punto fermo, un istante di chiusura, si erge a momento di riflessione e trasformazione: ciò accade soprattutto nel caso di Anna, che fa del lutto un’occasione di crescita, e di Vanessa, che scopre la sua vera identità proprio nel confronto con la figura incappucciata armata di falce.

Alfonso Canale

22/02/2017

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