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La passione di Laura – Recensione

Un documentario omaggio all’attrice Laura Betti, che ripercorre le sue relazioni con i più importanti intellettuali del panorama italiano

Regia: Paolo Petrucci – Cast: Laura Betti, Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini – Genere: Documentario, colore, b/n, 55 minuti – Produzione: Italia, 2011 – Data di uscita: 29 ottobre 2011.

lapassionedilauraPassa tra gli eventi speciali del Festival Internazionale del Film di Roma il documentario “La passione di Laura” di Paolo Petrucci.

Prodotto da Angelo Barbagallo e distribuito da Cinecittà Luce, è un omaggio all’attrice Laura Betti. Un lungo sodalizio artistico la legò a Pier Paolo Pasolini e si spezzò solo con la drammatica morte dell’intellettuale friulano. Si racconta l’infanzia non felice di Laura Trombetti nata a Bologna. Sbarcata a Roma giovanissima, diventò Laura Betti cantante nel ristorante Otello, tana di intellettuali e artisti dell’epoca. L’incontro con Pasolini fu un colpo di fulmine per lei. La racconta, tra gli altri Bernardo Bertolucci, suo “toy boy” e confidente fino alla fine.

Ne viene fuori un ritratto di una donna irriverente e geniale, cui si illuminano gli occhi quando parla di Pasolini. Amatissima in Francia, Laura Betti ha lottato fino alla fine dei suoi giorni per trovare la verità alla morte del suo grande amore avvenuta nel 1975, uomo troppo scomodo per il sistema e troppo avanti per quegli anni. Le immagini di repertorio sono straordinarie e ci riportano indietro con gli anni. Lei si disse sempre innamorata di Pier Paolo, che a sua volta una volta la definì la sua amante non carnale. La Betti creò la Fondazione Pasolini per ricordare a tutti il suo genio. Morì nel 2004 per obesità non curata.

Ivana Faranda

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