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La Fuga di Martha – Recensione

La Fuga di Martha: un perfetto film indie, viaggio allucinato nei meandri della mente umana

(Martha Marcy May Marlene) Regia: T. Sean Durkin – Cast: Hugh Dancy, Elizabeth Olsen, Sarah Paulson, John Hawkes, Brady Corbet, Christopher Abbott, Michael Chmiel, Maria Dizzia, Julia Garner, Louisa Krause, Diana Masi, Allen McCullough, Tobias Segal, Adam David Thompson – Genere: Drammatico, colore, 101 minuti – Produzione: USA, 2010 – Distribuzione: 20th Century Fox – Data di uscita: 25 maggio 2012.

lafugadimarthaUna ragazza fugge da una casa diroccata di campagna, corre nel bosco tra gli alberi…

Inizia così il film di T. Sean Durki “La Fuga di Martha”, vincitore del premio alla regia al Sundance Film Festival 2011, passato anche nel 2010 al Festival di Cannes nella sezione “Un Certain Regard”. Il regista lascia scoprire cosa c’è dietro questa fuga poco a poco. Quel che è certo è che è sola con le sue paure e i suoi fantasmi lontani. Ma è realissimo invece il potere che Patrick, guru di una misteriosa comunità, esercita su di lei. Anche se dopo averla violentata brutalmente le dedica una dolce canzone d’amore davanti a tutti i suoi accoliti. Per fuggire da lui, la giovane va alla ricerca dell’unica persona che la può aiutare. Che è esattamente agli antipodi: fredda, lontana e incapace di qualsiasi gesto tenero.

La narrazione procede con un doppio registro. È come un gioco di scatole cinesi aperte da ogni piccolo avvenimento quotidiano della vita di Martha. Lo spettatore entra nell’anima della povera ragazza, grazie ai numerosissimi flashback. Non sappiamo molto dell’esistenza del personaggio interpretato da una giovanissima Elsabeth Olsen, né tantomeno di quella della sorella Lucy/Sarah Paulson, ma siamo certi che la protagonista non ha un suo posto nella vita. O meglio credeva di aver trovato una famiglia nella comunità dove violenza e sesso regnano sovrane sotto lo sguardo seduttivo, suo malgrado, di Patrick/John Hawkes.

Nel film, rivestono un ruolo importantissimo le location e le scenografie, entrambe nell’Upstate di New York. La fattoria dove il mondo si è fermato, situata sui monti Katskll è un universo a parte, anche se non così lontana dalla Grande Mela in linea d’aria. Al contrario, la casa sul lago nella cittadina di Roscoe, è luminosa ma fredda ed è tutto ciò che Marha ha imparato a rifiutare in comunità.

L’opera di Sean Durki ha tutti gli ingredienti del perfetto film indie, compresa la lentezza forse eccessiva. Il cast è eccellente. Brillano su tutti Elisabeth Olsen, che ha un mondo intero negli occhi e il brutale ma non troppo John Hawkes, già molto apprezzato in “Un gelido inverno” del 2010, che per inciso è anche musicista di successo. Buoni anche Lucy/Sarah Hawkes e suo marito Ted/Hugh Dancy già nel cast della serie tv “The Big C.” con Laura Linney. Il risultato finale è un viaggio allucinato nei meandri più nascosti della mente umana.

Ivana Faranda

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