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La casa – Recensione

Un remake originale che sa trovare un equilibrio perfetto tra lo splatter e la suspense

(Evil Dead) Regia: Fede Alvarez – Cast: Jane Levy, Jessica Lucas, Shiloh Fernandez, Lou Taylor Pucci, Elizabeth Blackmore – Genere: Horror, colore, 90 minuti – Produzione: USA, 2013 – Distribuzione: Warner Bros Italia – Data di uscita: 9 maggio 2013.

Spesso trovare un lacasa-posterhorror che non sia scritto con i piedi, non metta lo spettatore a dura prova per seguirne il filo e non chiedersi continuamente “perché stia succedendo cosa”, sembra davvero un’impresa impossibile. Eppure quando qualche buon’anima comprende che il cinema dell’orrore non dovrebbe essere snobbato a tal punto da evitare l’impegno con cui si realizzano altri generi ecco che può nascere un prodotto notevole. La pellicola in questione è una delle sopraccitate rare eccezioni.

Scritto e diretto dal giovane esordiente uruguaiano Fede Alvarez, “La casa” è uno dei pochi casi di “remake originale” poiché, pur basandosi sul classico del cinema di genere del 1981, l’omonimo “La casa” di Sam Raimi, propone agli spettatori una storia nuova sia per quanto riguarda la trama sia per gli aspetti tecnici che dimostrano quanto il film sia figlio del nuovo cast e della nuova troupe.

La casa a cui il titolo italiano fa riferimento è lo chalet in cui Mia (Jane Levy) decide di rifugiarsi per disintossicarsi dalla droga. Ad accompagnarla per sostenerla nel provante periodo dell’astinenza ci sono gli amici Eric (Lou Taylor Pucci) e Olivia (Jessica Lucas), il fratello David (Shiloh Fernandez) e la fidanzata di lui, Natalie (Elizabeth Blackmore). Dopo qualche ora i ragazzi trovano in cantina un misterioso libro in pelle umana insieme a decine di animali uccisi ed appesi per tutta la stanza. Solo lo spettatore sa, grazie ad un incipit suggestivo, che leggendo le parole scritte in quel libro i ragazzi risveglierebbero un pericoloso demone, scrivendo così la parola “fine” sulle loro giovani vite.

Una sceneggiatura chiara e lineare è alla base di questa riuscitissima pellicola che terrorizza e disgusta al punto giusto. Alvarez evita l’errore di molti registi che, inserendo elementi soprannaturali nel proprio film, si dimenticano di stare realizzando un horror e non un fantasy e si perdono in lunghe digressioni sui particolari, le cause e le conseguenze di maledizioni o simili con il solo risultato di annoiare o confondere lo spettatore, anziché coinvolgerlo. Qui invece tutto ciò che c’è da sapere sugli aspetti demoniaci della trama è spiegato nella breve e potente scena iniziale: poche, semplici, ma efficaci informazioni, a cui non si aggiunge null’altro nel procedere della pellicola. Questo fa sì che l’attenzione dello spettatore sia pienamente dedicata alle scene che si susseguono anziché a domande che raramente trovano risposta. Ciò non vuol dire che la storia sia banale o prevedibile, anzi non si smette mai di chiedersi cosa accadrà dopo.

Anche a livello tecnico il film è ben curato: effetti speciali da urlo, regia e fotografia ottime, nonché una calzante colonna sonora permettono allo spettatore di tuffarsi a picco negli orrori de “La casa”.

C’è davvero tutto in questo film e trovare un difetto è un’impresa ardua: perfino le grandi quantità di splatter sono inserite nella giusta dose, evitando di sovrastare la storia e mixandosi alla perfezione con l’effetto tensione ed inquietudine delle altre scene.

Insomma un horror che non delude ma anzi sorprende, più che consigliato a chi ama il genere, ma anche a chi ha voglia di scoprirlo. E per i fan del film originale anche una piccola chicca dopo i titoli di coda!

Corinna Spirito

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