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La Battaglia di Hacksaw Ridge

Recensione

La Battaglia di Hacksaw Ridge – Recensione: Dio è Americano

La battaglia di Hacksaw Ridge: Desmond Doss cerca di salvare un suo compagno.Gli Americani hanno manie di grandezza, e si sa, sono guidati dal patriottismo più estremo, e si sa, entrano in ogni guerra portando ‘giustizia’, e si sa; quello che ancora non si sapeva è che Dio stesso è dalla loro parte. Fortunatamente ci pensa Mel Gibson a informarci di quest’ultimo sviluppo, portando sullo schermo la vera storia di Desmond Doss, eroe a stelle e strisce della famosa battaglia di Hacksaw Ridge.

Seconda Guerra Mondiale: gli Stati Uniti entrano nel conflitto e tra i giovani esplode la smania di arruolarsi per difendere la propria patria e tutto ciò che è giusto e buono nel mondo. Ci viene riferito addirittura che due ragazzi si sono tolti la vita perché risultati non idonei per l’esercito; è in questo clima che il protagonista Desmond Doss, pacifico e talmente cristiano da essere quasi un Testimone di Geova, sente il bisogno di fare la sua parte, non come soldato ma come soccorritore sul campo. Per riuscire ad andare in battaglia rispettando i suoi principi di non-violenza, però, Doss deve superare un ostacolo dopo l’altro, in un campo d’addestramento militare che è un piacevolissimo omaggio all’immortale “Full Metal Jacket”.

Tra un improbabile Sergente Vince Vaughn e un classico Capitano Sam Worthington, l’esercito statunitense viene dipinto come severo e aggressivo, ma con un grande cuore; forse è per questo che Dio li ama.

La Battaglia di Hacksaw Ridge: l’eroismo surreale

La verità è che “La Battaglia di Hacksaw Ridge” è un film ben fatto e racconta la storia di un uomo incredibile, un vero eroe che sembra davvero essere stato aiutato da Dio (o dalla fortuna): il problema è che è talmente intriso di patriottismo, cliché e quel noi-americani-siamo-meglio-di-tutti-guarda-che-eroi-che-abbiamo che rischia di scadere nella categoria ‘americanate‘. La stessa storia d’amore tra Doss e la sua Dorothy a tratti sfiora il ridicolo nel suo essere perfetta e hollywoodiana.

E proprio a causa di questo viene da porsi un grande interrogativo: trattandosi di una storia vera, e sapendo bene che la vita non è mai perfetta, che nella realtà raramente si riesce a ribaltare qualcuna, figuriamoci tutte, le carte a proprio favore, quanto realmente di vero c’è in questo film?

Valeria Brunori

Trama

  • Titolo originale: Hacksaw Ridge
  • Regia: Mel Gibson
  • Cast: Andrew Garfield, Teresa Palmer, Luke Bracey, Sam Worthington, Hugo Weaving, Vince Vaughn, Rachel Griffiths, Richard Roxburgh, Nathaniel Buzolic, Ryan Corr, Matt Nable, Goran D. Kleut, Firass Dirani
  • Genere: Biografico, colore
  • Durata: 131 minuti
  • Produzione: Australia, USA, 2016
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Data di uscita: 2 Febbraio 2017

La battaglia di Hacksaw Ridge locandinaDopo l’attacco a sorpresa alla base di Pearl Arbor, l’esercito americano si schiera sul campo iniziando nuovamente il conflitto sul fronte giapponese, nella nota “Battaglia di Hacksaw Ridge”.

E’ a questo punto che saranno di vitale importanza le eroiche gesta di Desmond Doss, un ragazzo cresciuto fra le zone montuose della Virginia che, nonostante la sofferenza che ha  colpito sia lui che tutta la sua famiglia, per via di un padre alcolizzato e poco responsabile, è riuscito ugualmente a consegnare il suo nome tra i grandi della storia, schierandosi al servizio dell’esercito degli Stati Uniti.

Desmond però non è un soldato come gli altri… la sua battaglia non la combatte uccidendo gli altri, ma cercando di salvare le vite dei suoi compagni.

Si rifiuta di impugnare un fucile e uccidere, nemmeno se chi deve uccidere è un nemico. Tra i compagni di plotone che lo derideranno e il dolore che ogni guerra porta con sè, Desmond Doss si arruola come medico, prestando soccorso ai propri compagni sul suolo di Okinawa, facendosi protagonista di imprese da vero eroe pacifista.

Le pellicola, distribuita da Eagle Pictures e al cinema dal 2 febbraio, ha ottenuto 6 candidature agli Oscar 2017, aggiudicandosi le statuette per Miglior montaggio (a John Gilbert) e Miglior sonoro (a Kevin O’Connell, Andy Wright, Robert Mackenzie e Peter Grace).

Trailer

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