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L’ultimo viaggio (2017)

Recensione

L’ultimo viaggio – Recensione: l’importanza della memoria

L'ultimo viaggio recensione

“L’Ultimo Viaggio” è un film tedesco che affronta il tema della memoria, di quanto il ricordo del passato, familiare e storico, influisca anche sulle nostre vite future.

La storia è semplice: Eduard ha novantadue anni, durante la Seconda Guerra Mondiale, era un comandante della Wermacht e guidava uno Squadrone di Cavalleria Cosacca. Oggi sua figlia Uli non vuole avere nulla a che fare con lui e sta pianificando di mandarlo in un ospizio. Sua nipote Adele semplicemente lo ignora. Alla morte di sua moglie, Eduard decide di fare un tuffo nel passato, partendo per l’Ucraina alla ricerca di una donna della quale, durante la guerra, era innamorato. Sua figlia Uli, scoperto all’ultimo momento il piano, manda Adele alla stazione nel tentativo di dissuadere il nonno. Tuttavia il treno parte mentre i due stanno ancora discutendo, costringendo Adele ad accompagnare il nonno nel suo viaggio della memoria, attraverso un paese, l’Ucraina, ancora dilaniato dalla guerra.

L’ultimo viaggio: un film delicato

In questo film la guerra, presente e passata, seppur centrale nel racconto, rimane sempre in secondo piano, inquadrata in campo lunghissimo o totalmente fuori campo. Ne vediamo invece chiaramente le conseguenze traumatiche sui vari personaggi.

A partire da Jürgen Prochnow (famoso attore tedesco, interprete di numerosi blockbuster di Hollywood, tra cui “Il Codice Da Vinci”) gli interpreti sono molto bravi a rendere vivi i loro personaggi all’interno di una sceneggiatura mai didascalica, che permette loro di esprimere le emozioni attraverso sguardi, sospensioni, respiri e lacrime trattenute, più che dichiarandoli apertamente.

La regia è semplice, senza grandi idee ma funzionale. Utilizza moltissime riprese con la camera a mano, concentrandosi molto sui volti dei protagonisti dopo aver rapidamente definito le loro azioni e il contesto.

Anche da punto di vista storico, “L’ultimo viaggio” non giudica mai i suoi personaggi. Perfino il protagonista, ex comandante della Wermacht, condannato come criminale di guerra, viene descritto nella sua umanità, senza giudizio, sebbene dichiaratamente colpevole dei propri crimini. Le guerre, passate e presenti, sono combattute da esseri umani, costretti ad agire in situazioni estreme, e il film ce li presenta proprio in quanto tali, creature fragili costrette dalle circostanze a compiere atti terribili, che avranno conseguenze sul resto della loro vita, e su quelle dei loro cari.

Così, anche per Adele, costretta inizialmente suo malgrado ad accompagnare il nonno, il viaggio in Ucraina sarà l’occasione per scoprire le proprie radici e rendersi conto di quanto il passato, per quanto lo si sottovaluti o lo si voglia ignorare, influisca su ciò che siamo, sui nostri rapporti. E sulla nostra vita futura.

Nicola De Santis

Trama

  • Titolo originale: Leanders letzte Reise
  • Regia: Nick Baker-Monteys
  • Cast: Jürgen Prochnow, Petra Schimdt-Schaller, Tambet Tuisk, Suzanne von Borsody, Artjom Gilz, Kathrin Angerer, Kai Ivo Baulitz, Andreas Patton, Yevgeni Sitokhin, Natalia Bobyleva
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 107 minuti
  • Produzione: Germania, 2017
  • Distribuzione: Satine Film
  • Data di Uscita: 29 marzo 2018

L'ultimo viaggio - locandina italianaEduard è un uomo di 92 anni che porta con sé il trauma della morte della moglie. Con una figlia che non gli dà la giusta importanza e una nipote che non sembra comprendere il vero valore delle cose, Eduard decide di affrontare il trauma della perdita della moglie in un modo tutto suo. Parte per Kiev al fine di ricostruire e rimettere insieme tutte le parti della propria memoria e di quelle della moglie, sullo sfondo di una situazione ucraina che non può di certo non avere il proprio peso. Inaspettatamente, la sua compagna di viaggio è proprio sua nipote Adele che, preoccupata per la partenza dell’uomo, decide di avvicinarsi al nonno e seguirlo in questa scoperta di sé.

L’ultimo viaggio: la scoperta di sé

Nick Baker-Monteys porta sul grande schermo la storia originale e personale di un uomo di 92 anni, Eduard, alle prese con una crisi emotiva che può essere risolta soltanto ricercando le proprie origini a Kiev. “L’ultimo viaggio” racconta infatti un viaggio alla ricerca della propria identità, ma non è tutto: il film mostra anche uno scontro generazionale tra tre figure che, all’apparenza non condividono nulla se non un legame familiare. Adele, la nipote del protagonista, lo seguirà in questo lungo e difficile percorso cercando di comprendere ciò che realmente ha importanza per suo nonno. Sarà proprio questo legame a rafforzarsi lungo il cammino.

“L’ultimo viaggio” è distribuito da Satine Film ed è incentrato su un dramma psicologico ed emotivo, oltre che sull’importanza della Storia nella vita di una famiglia.

 

Trailer

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