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John Carter – Recensione

  • Regia: Andrew Stanton
  • Cast: Taylor Kitsch, Lynn Collins, Willem Dafoe, Dominic West, Mark Strong, Thomas Haden Church, Samantha Morton, Polly Walker, James Purefoy, Bryan Cranston, Daryl Sabara, Ciaran Hinds, Christopher Goodman
  • Genere: Fantascienza
  • Produzione: USA 2012
  • Distribuzione: Walt Disney
  • Data di uscita: 7 marzo 2012

Il regista di “Wall-E” e “Alla ricerca di Nemo” porta sullo schermo il capolavoro di Edgar Rice Burroughs a cui la fantascienza del ‘900 deve molto.

john_carterVirginia, fine ‘800. Il giovane Edgar Burroughs è chiamato a presenziare alla lettura del testamento del suo adorato zio John Carter (Taylor Kitsch). L’uomo, prematuramente scomparso, è un esploratore che ha accumulato ogni genere di tesori e reperti, viaggiando in ogni parte del mondo. Lo zio lascia in eredità al nipote tutti i suoi averi ed un diario da leggere immediatamente. Nel diario è raccontata la storia di Carter, ex capitano della Guerra di Secessione che, stufo di combattere e devastato dalla morte della moglie, ha deciso di pensare solo a sé e di fare fortuna cercando l’oro.
Nella sua ricerca l’ex soldato si è imbattuto però in qualcosa di inaspettato: in una grotta trova un uomo con uno strano medaglione che lo teletrasporta – anzi, teletrasporta una sua copia – sul pianeta Bassom, alias Marte. Qui Carter si imbatte in strane creature, scopre che il cambiamento di atmosfera gli permette di compiere balzi che assomigliano al volo ed ha aumentato la sua forza fisica, ed incontra la bella principessa Dejah (Lunn Collins), scienziata e guerriera nel bel mezzo di una guerra per la supremazia del pianeta.

Una fonte di ispirazione sempre viva portata al cinema dopo innumerevoli tentativi

Libri che interagiscono con lo spettatore, medaglioni magici, copie di persone reali che compiono eroiche gesta in altri mondi, cowboys e alieni, principesse guerriere, forza prodigiosa e volo: se avete pensato a “Star Wars”, “La storia infinita”, “Avatar”, “Cowboys and Aliens”, “Superman” e “Matrix” avete ragione, tutti hanno preso in prestito qualcosa al libro di Edward Burroughs.
Il romanzo originale, “John Carter da Marte”, è infatti datato 1912 e, cento anni dopo, approda finalmente al cinema in 3D: con la tecnologia a disposizione oggi e il grande budget della Disney, le visioni di Burroughs possono essere trasformate in immagini. Il risultato è un film dalla potenza visiva impressionante, in cui scenografie e personaggi creati al computer sono davvero stupefacenti, anche se il 3D non è necessario e spesso rende più scure le immagini che invece meritano di essere apprezzate con i loro brillanti colori originali.
Un altro punto a favore del film è il tono ironico e lo spirito d’avventura che punta sul tono epico della narrazione piuttosto che sulla spettacolarità degli effetti speciali.
Buono anche il cast e la regia di Andrew Stanton, papà dei film Pixar “Wall-e” e “Alla ricerca di Nemo”, che debutta con questa pellicola nel cinema live action.

Qualche pecca però c’é: le mirabolanti avventure di John Carter sono qui condensate in due ore e spesso si intuisce che diversi passaggi sono stati frettolosamente saltati per mancanza di tempo, creando a volte un senso di spaesamento che rende meno comprensibile la vicenda. Inoltre, dal compositore premio Oscar Michael Giacchino ci saremmo aspettati più verve per quanto riguarda la colonna sonora.
Difetti a parte, “John Carter” si rivela però un buon film, che rispolvera l’avventura classica, che nonostante la presenza di alieni e macchine voltanti ha un gusto quasi retrò, con il suo prologo western, le lunghe esplorazioni e la scoperta di nuovi mondi.
Valentina Ariete

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