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Jack Reacher – La prova decisiva – Recensione

Tom Cruise giustiziere con muscoli e cervello in un giallo con tanta immancabile azione

(Jack Reacher) Regia: Christopher McQuarrie – Cast: Tom Cruise, Rosamund Pike, David Oyelowo, Richard Jenkins, Jai Courtney – Genere: Thriller, colore, 119 minuti – Produzione: USA, 2012 – Distribuzione: Universal Pictures – Data di uscita: 28 dicembre 2012.

jack-reacher-la-prova-decisivaQuando un cecchino uccide cinque persone con sei colpi, tutte le prove indicano la colpevolezza del sospettato in arresto. Durante l’interrogatorio, l’uomo si chiude in un ferreo silenzio a eccezione di una criptica richiesta: “trovate Jack Reacher!”. Di questo Reacher non si sa quasi nulla se non che è un ex investigatore militare che non ama molto la compagnia altrui e conosce il presunto omicida. In una straordinaria caccia alla verità Jack Reacher si misurerà con un nemico inaspettato, una propensione alla violenza e un segreto da nascondere.

Tom Cruise torna sugli schermi con un ruolo che gli è congeniale: un eroe d’azione che unisce muscoli a cervello e con un carattere difficile ma affascinante. Il film è tratto da uno dei dodici romanzi che lo scrittore inglese Lee Child ha scritto su Jack Reacher, un uomo senza fissa dimora con forte senso di integrità e giustizia che lo spingono ad azioni discutibili per combattere ciò che lui ritiene giusto.

La pellicola ha tutti gli elementi per divertire gli appassionati del genere: un caso da risolvere in stile puzzle del quale man mano i vari tasselli prendono posto; un protagonista con muscoli ben in vista, atteggiamento da spaccone, battuta sprezzante sempre pronta e intelligenza fuori dal normale (e dal credibile); e la bella eroina di turno, sempre più vittima del fascino del superuomo Cruise, da salvare. Non mancano di certo i condimenti di spettacolarità abbondantemente dispensati per impressionare lo spettatore. Infatti il rompicapo degli omicidi è come d’obbligo intermezzato da mirabolanti scazzottate a mani nude tra Cruise solo contro un gruppo di malcapitati (sull’esito non ci sono di certo dubbi), sparatorie con mitra e fucili a volontà, improvvise esplosioni, e inseguimenti automobilistici altamente adrenalinici che non hanno nulla da invidiare a quelli di “Fast and Furious”.

Una delle scene più belle del film è sicuramente quella iniziale, prima che il turbine dell’azione portato da Cruise prenda le redini della storia. La scena, muta, mostra un cecchino mentre sceglie le sue vittime mostrando poi il solo punto di vista del mirino dell’arma. La sequenza è tanto sapientemente girata quanto purtroppo evocante i terribili accadimenti della recente strage americana che hanno ancor più fomentato la sempre presente discussione sulla circolazione delle armi da fuoco.

A spezzare un po’ il ritmo serrato e sempre meno coinvolgente del giallo e della fuga incalzante arriva a sorpresa una piccola comparsata di Robert Duvall, che sebbene abbia un ruolo molto ridotto, contribuisce a dare una vena di ironia a una pellicola e soprattutto a un finale altrimenti inspiegabilmente lunghi.

Insomma se amate l’accoppiata azione-Cruise questo è un altro film del suo repertorio da vedere altrimenti non perderete di certo un capolavoro.

Miriam Reale

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