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Ixjana – Recensione

Un thriller goffo ed inefficace, la seconda opera dei fratelli Jòsef e Michal Skolimowski

(Ixjana z piekla rodem) Regia: Józef Skolimowski, Michal Skolimowski – Cast: Sambor Czarnota, Borys Szyc, Magdalena Boczarska, Ewa Hornich, Lukasz Simlat – Genere: Drammatico, colore, 98 minuti – Produzione: Polonia, 2012.

ixjanaUn film veramente scarso quello che rappresenta la Polonia al Festival Internazionale del Film di Roma 2012.

“Ixjana” è un thriller con protagonista un giovane scrittore emergente e di talento, Marek, che si trova ad investigare sulla scomparsa dell’amico Arthur. Ad aiutarlo c’è Marlena, donna al centro di uno pseudo-triangolo amoroso con i due amici.

I fratelli Skolimowski giocano per tutta la durata del film con flash-back, sequenze di sogni, ipotesi e ricordi con il risultato di dare ad “Ixjana” una connotazione essenzialmente non-lineare. Marek, infatti, completamente ubriaco la sera della scomparsa di Arthur, ricorda poco e niente e qualcosa riaffiora dalla sua mente a poco a poco col passare del tempo.

Lo stile, però, seppur con il suo fascino, non è assolutamente funzionale alla storia. Il risultato non è certo quello di un secondo “Memento” bensì di un thriller fiacco e pasticciato che non prende neanche un po’. Quelli che dovrebbero essere i colpi di scena vengono subiti con indifferenza dallo spettatore e nemmeno il tema della magia e dell’occulto, maldestramente inserito nel film, riesce a salvare l’atmosfera cupa che “Ixjana” si era prefisso di raggiungere.

Buona invece la fotografia ed ottime le prove attoriali dei protagonisti Sambor Czarnota e Magdalena Boczarska, mentre Borys Szyc nel ruolo di Arthur sembra un pesce fuor d’acqua.

Corinna Spirito

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