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In un mondo migliore – Recensione

La promettente Susanne Bier dirige un film su una profonda amicizia tra atmosfere cariche d’odio e violenza

(Hævnen) Regia: Susanne Bier – Cast: Mikael Persbrandt, Will Johnson, Eddie Kihani, Emily Mglaya, Gabriel Muli, June Waweru, Mary Hounu Moat, Synah Berchet, William Jøhnk Nielsen, Ulrich Thomsen – Genere: Drammatico, colore, 100 minuti – Produzione: Svezia, Danimarca – Distribuzione: Teodora Film – Data di uscita: 10 dicembre 2010.

in-un-mondo-miglioreSusanne Bier è ormai considerata la più talentuosa regista contemporanea dei paesi scandinavi e con film quali “Non desiderare la donna d’altri” del 2004 e “Noi due sconosciuti” del 2008, ha conquistato il favore della critica anche del resto del mondo. Al Festival del Film di Roma presenta una storia toccante incentrata essenzialmente su temi quali amore e odio, ma anche e soprattutto speranza.

“In un mondo migliore” narra la nascita dell’amicizia tra due ragazzi, Elias (Markus Rygaard) e Christian (William Jøhnk Nielsen), il primo vittima dei bulli della scuola, il secondo l’unico capace di difenderlo. La situazione precipita velocemente a causa della reazione eccessivamente violenta di Christian alla morte della madre. Elias, suo malgrado, verrà trascinato in un mondo a lui sconosciuto fatto di cattiveria ed odio.

A fianco a questa storia, parallelamente, se ne sviluppa un’altra, quella del padre di Elias, Anton (Mikael Persbrandt), medico idealista che lavora in una missione umanitaria in Africa e che verrà messo duramente alla prova da una serie di eventi. Il film riesce ad esplorare diverse problematiche del mondo moderno e lo fa in maniera profonda, scavando nell’animo umano. Ci mostra quanto si possa essere fragili e finire con l’andare contro quello in cui si è sempre creduto.

Ma c’è la speranza. E questa può far sopportare il più atroce dei dolori. La pellicola è recitata egregiamente da tutto il cast, anche se i giovani attori meritano un maggiore riconoscimento. William Jøhnk Nielsen è particolarmente convincente nel ruolo di Christian, il piccolo disturbato. “In un mondo migliore” esplora la nascita delle reazioni violente nei figli adolescenti e le difficoltà degli adulti che cercano di mostrare la strada giusta, quella del comportamento civile. È evidente il dubbio della regista: può la nostra cultura, considerata avanzata, essere il modello per un mondo migliore?

Domenica Quartuccio

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