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Il risveglio delle tenebre – Recensione

Un film per ragazzi dai toni epici e mistici, ispirato a una celebre saga letteraria, con Ian McShane

(The Seeker: The Dark is Rising) Regia: David L. Cunningham – Cast: Alexander Ludwig, Ian McShane, Frances Conroy, Christopher Eccleston, Gregory Smith, Amelia Warner, James Cosmo, Jim Piddock – Genere: Azione, colore, 94 minuti – Produzione: USA, 2007 – Distribuzione: 20th Century Fox Italia – Data di uscita: 23 novembre 2007.

il-risveglio-delle-tenebreTratto dalla saga letteraria di Susan Cooper, “Il risveglio delle tenebre” segue la storia di Will (Alexander Ludwig), figlio più giovane della famiglia Stanton, trasferitosi in una piccola città inglese, in cui cerca di adattarsi al nuovo ambiente. Dopo aver scoperto di appartenere ad una dinastia di guerrieri chiamati gli Antichi, il ragazzo si ritrova coinvolto in una battaglia epocale tra il bene e il male.

Aiutato da Merriman (Ian McShane) e Miss Greythorne (Frances Conroy), raccoglierà i segni della luce per combattere i soldati dell’oscurità. Per il giovane protagonista, il regista ha trovato in Alexander Ludwig la naturalezza e il realismo cercato. L’eccentrica Miss Greythorne è invece la candidata ai Golden Globes Frances Conroy.

Secondo il produttore, la Conroy è in grado di interpretare splendidamente, con tutte le sue idiosincrasie, personaggi pazzi e memorabili. Per ciò che concerne Merriman, Ian McShane (nomination ai Golden Golbes per “Deadwood”) si è compiaciuto nello spiegare di aver accettato la parte anche per dare modo ai suoi nipoti di vedere un film adatto a loro. Il male è invece incarnato dal veterano Christopher Eccleston che, del libro della Cooper ha detto: “Mi ha parlato al cuore perché è intriso di misticismo celtico in stile tipicamente britannico”. Ed è proprio quello stile britannico ad esser stato trasportato fino in Romania, dove lo scenografo David Lee (“Batman Begins”, “Mission Impossibile”), ha evocato le ambientazioni inglesi sebbene non ce ne fosse nemmeno la parvenza. Come egli stesso afferma: “Eravamo in Romania e non avremmo potuto trovare una location realmente esistente con quell’aspetto, così abbiamo dovuto crearla da zero”.

Il produttore, Marc Platt, ha cercato, insieme agli altri che hanno lavorato con lui, di restare fedele all’idea della saga (iniziata con il volume “Sopra il mare, sotto la terra”) e di mantenerne l’integrità, sebbene il lavoro di sceneggiatura non fosse molto semplice per il fatto che il libro non era strutturato per essere trasposto senza cambiamenti al grande schermo, poiché non scritto per il cinema di oggi, come avviene invece per molte storie contemporanee per ragazzi.

Il testo della Cooper necessitava di un importante lavoro di revisione, che, a detta di David Cunningham, J.Hodge ha portato a termine egregiamente adattando ad un thriller per ragazzi lo spirito dell’autrice. Il risultato finale è una reinterpretazione del genere fantasy i cui risultati hanno soddisfatto cast tecnico e artistico.

Jacopo Lubich

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