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Il passato – Recensione

Asghar Farhadi ci racconta come, nonostante i nostri sforzi per dimenticarlo, il passato faccia sempre parte di noi 

(Le passé) Regia: Asghar Farhadi – Cast: Bérénice Bejo, Tahar Rahim, Ali Mosaffa, Pauline Burlet, Elyes Aguis – Genere: Drammatico, colore, 130 minuti – Produzione: Francia, Italia, 2013 – Data di uscita: 21 novembre 2013.

ilpassatoAmhad torna a Parigi dopo quattro anni, chiamato dall’ex moglie Marie per formalizzare le pratiche di divorzio. Qui, verrà suo malgrado immischiato nei drammi familiari che interessano lei, sua figlia maggiore Lucie, e il suo nuovo compagno Samir, che ha la moglie in coma.

Marie e le sue figlie vivono nella periferia di Parigi, in una casa piena di oggetti, di ricordi, di segreti mai svelati. Quando Amhad torna, è come se tutto si risvegliasse, e venisse a galla. L’uomo agisce come la chiave di una porta che non voleva essere aperta.

Tra le scoperte e i dubbi che aleggiano sui protagonisti di questa intricata storia, i bambini, Lèa (la figlia minore di Marie) e Fouad (il figlio di Samir) osservano i grandi nelle loro debolezze, quasi di nascosto, come lo spettatore.

Marie, Amhad, Samir e Lucie vorrebbero andare avanti, ricominciare una nuova vita, dimenticando il passato. Ma non possono. Tutti dovranno affrontare quello che avevano lasciato in sospeso, e sciogliere tutti i nodi.

Un film intenso, scritto molto bene, come d’altronde ci si aspetta da Asghar Farhadi, che descrive in maniera delicata e sensibile le dinamiche familiari, il rapporto genitori-figli, ma anche quello di coppia.

Grande interpretazione di Bérénice Bejo (che tutti ricordiamo nel capolavoro “The Artist”), nel ruolo di Marie, per la quale, non a caso, ha ottenuto il premio come Miglior Interprete Femminile al Festival di Cannes 2013.

Gioia Abbattista

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