Eco Del Cinema

Il padre dei miei figli – Recensione

La storia di un produttore francese rovinato dal suo rapporto viscerale con il cinema

(Le Père de Mes Enfants) Regia: Mia Hansen-Løve – Cast: Chiara Caselli, Louis-Do de Lencquesaing, Alice de Lencquesaing, Alice Gautier, Manelle Driss, Eric Elmosnino, Sandrine Dumas, Dominique Frot, Djamshed Usmonov, Igor Hansen-Løve, Magne Håvard Brekke, Eric Plouvier, Michael Abiteboul, Philippe Paimblanc, André Marcon – Genere: Drammatico, colore, 110 minuti – Produzione: Francia, Germania, 2009 – Distribuzione: Teodora Film – Data di uscita: 11 giugno 2010.

il-padre-dei-miei-figliFare un film d’autore in questo moderno cinema votato esclusivamente al 3D e alla perfezione dell’immagine, è cosa rara. Con la delicatezza di chi vuole raccontare una storia di vita vera, immergendovisi quasi fosse la propria, è uno dei grandi meriti dell’autrice e semiesordiente regista francese Mia Hansen-Løve.

Autrice non è un termine improprio, e ora come ora è sempre più avvilente che questo “epiteto” non coincida col termine regista. A parlare è prima di tutto un’autrice responsabile, che dialoga con il cinema, e per farlo decide di raccontare la tragica storia di uno che il cinema ha tentato di farlo, a proprio modo; ma come nella migliore delle “tradizioni”, il suo è stato un tentativo inutile. Humbert Balsan fu uno stimatissimo produttore francese votato alla realizzazione e promozione di film indipendenti, lontani da logiche produttive che ne avrebbero deturpato la reale natura. Fu famoso per aver prodotto il grande regista egiziano Youssef Chahine, portando alla ribalta internazionale un’idea di cinema “differente”.

Il suo scopo era mantenere la purezza della settima arte, ma quando i debiti cominciarono ad essere troppi e insormontabili, in seguito al fallimento della sua casa di produzione nel 2005, decide di suicidarsi, all’età di 50 anni. Questa è la sua storia, che la regista decide di raccontare non usando in maniera esplicita i nomi dei suoi reali protagonisti; ma è anche la storia della rinascita di una famiglia, costretta a fare i conti con una decisione che non l’ha presa in considerazione.

La moglie del produttore, interpretata da una commovente Chiara Caselli, ha in sé quella forza primordiale che le ha permesso di stare accanto al marito in maniera incondizionata, e che altrettanto incondizionatamente ne ha accettato le scelte, persino quella di voler “terminare” la propria battaglia. Essa se ne fa carico, difendendo gli ideali del marito e del mestiere che aveva scelto. Il mondo del cinema raccontato con passione da chi il cinema lo ama veramente; un tributo a chi ne ha fatto la propria ragione di vita, lottando con caparbietà per non cedere ai sistemi del business, che ne hanno incancrenito la concezione.

Serena Guidoni

Articoli correlati

Condividi