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Il gabinetto del dottor Caligari – Recensione

Il gabinetto del dottor Caligari: una pietra miliare della cinematografia tedesca

(Das Kabinett des Dr. Caligari) Regia: Robert Wiene. Con Conrad Veidt, Werner Krauss, Friedrich Feher, Lil Dagover – Genere: Horror, b/n, 65 minuti – Produzione: Germania, 1920.

il-gabinetto-dr-caligari-locUn misterioso imbonitore da fiera fa compiere azioni delittuose ad un sonnambulo, di cui ne controlla la volontà. E se invece tutto fosse l’allucinazione dell’ospite di un manicomio? Girato nel 1919 e diretto da Robert Wiene, “Il gabinetto del dottor Cagliari” uscì in Germania un anno dopo, per poi essere distribuito in tutto il mondo. Il film è considerato una pietra miliare della cinematografia tedesca.

Secondo lo scrittore Kracauer, alla base dell’opera si nasconde la ribellione dei due giovani sceneggiatori, Carl Mayer e Hans Janowitz, contro le atrocità della guerra e contro le autorità.

Il sonnambulo Cesare, tenuto sotto ipnosi dall’inquietante dottor Caligari, è metafora dell’uomo comune che, costretto dal servizio militare obbligatorio, viene addestrato a uccidere e ad essere ucciso.

Dopo il rifiuto di Fritz Lang, prima scelta per la regia, fu chiamato Robert Wiene, il quale propose una modifica sostanziale del soggetto originale, a cui seguirono le proteste, vane, dei due autori.

Infatti, mentre la storia originale narra di orrori reali, mettendo in risalto la follia insita nell’autorità, la versione di Wiene trasforma il tutto in un’allucinazione concepita e narrata dal pazzo Francis. Un modo per Wiene di glorificare l’autorità e accusare di follia il suo antagonista.

Ma la vera grande caratteristica del film resta senza dubbio la scenografia che il regista fece disegnare a tre grandi pittori espressionisti dell’epoca Hermann Warm, Walter Reimann e Walter Rohrig.

Il decoro di “Caligari” è gremito di forme frastagliate e appuntite che ricordano i moduli gotici, annullandone ogni aspetto convenzionale per mezzo di ombre dipinte in contrasto con gli effetti di luce e linee a zig-zag. Per armonizzare gli attori Wiene  stilizza al massimo la recitazione nei limiti del possibile, considerando che il film era muto.

II personaggio di Caligari è interpretato da molti come una premonizione di Hitler, poiché usa il potere ipnotico per piegare al suo volere il prossimo, tecnica che anticipa quella manipolazione delle masse che il dittatore nazista esercitò su larga scala. Destinato a restare negli anni un’opera unica e insuperabile, “Il gabinetto del dottor Caligari” innova il linguaggio cinematografico dell’epoca.

Forse uno dei primi film horror della storia del cinema che è stato citato più volte negli anni a venire. Da Tim Burton, il cui Pinguino di “Batman Returns” è un vero clone del dottor Caligari, al più recente “Shutter Island” di Scorsese, in cui si nota l’affinità del finale.

Ivana Faranda

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