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Il bambino cattivo – Recensione

Pupi Avati torna dietro la macchina da presa per un film tv dedicato ai diritti dei più piccoli

Regia: Pupi Avati – Cast: Luigi Lo Cascio, Donatella Finocchiaro, Leonardo Della Bianca, Erica Blanc, Isabella Aldovini, Eleonora Sergio, Augusto Zucchi, Mia Benedetta, Patrizia Pellegrino, Chiara Sani, Rita Carlini, Marina Ninchi, Diletta Della Casa, Fabrizio Amicucci, Bob Messini, Corrado Solari – Genere: Drammatico, colore, 100 minuti – Produzione: Italia, 2013.

Ilbambinocattivo

Il noto regista italiano Pupi Avati torna dietro la macchina da presa per una buona causa: la giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Proprio in occasione di tale celebrazione, il regista bolognese realizza un tv movie intitolato “Il bambino cattivo”, volto a dar voce al disagio e alla sofferenza di un bambino che vive sulla sua pelle l’abbandono da parte di coloro che dovrebbero, invece, tutelarlo.

Al centro della storia c’è Brando, un bambino di 11 anni che vive in una famiglia ormai allo sfascio. Costretto a dover subire i continui litigi tra una madre depressa e un padre immaturo, Brando si ritrova in quello che sarà il periodo più buio della sua vita: solo e abbandonato da entrambi i genitori, finisce per stare in una Casa Famiglia che però, paradossalmente, si rivelerà la sua salvezza.

Attraverso una storia tutta narrata secondo il punto di vista del bambino, Avati riesce a catapultare di forza lo spettatore nella dimensione del protagonista, a far sì che si possa immedesimare in lui, provandone le stesse emozioni, dolore, sconforto. È un processo che fa star male, ma al tempo stesso efficace, in quanto capace di indurre chi guarda a riflettere.

Così come il bambino che assiste inerme e passivo al continuo scossone affettivo cui è sottoposto, così anche lo spettatore si trova a dover subire inerte la brutale realtà che il film rappresenta e a farne i conti, con il risultato di rimanere colpito da un profondo senso di ingiustizia.

Francesca L. Sanna

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