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I ragazzi stanno bene – Recensione

Cosa rende un genitore tale? Questa la domanda alla base di “I ragazzi stanno bene” con la splendida coppia Julianne Moore e Annette Bening

(The Kids Are All Right) Regia: Lisa Cholodenko – Cast: Julianne Moore, Annette Bening, Mark Ruffalo, Mia Wasikowska, Josh Hutcherson, Yaya DaCosta, Kunal Sharma, Eddie Hassell, Rebecca Lawrence – Genere: Commedia, colore, 104 minuti – Produzione: USA, 2010 – Distribuzione: Lucky Red – Data di uscita: 11 marzo 2011.

iragazzistannobene-locAnnet Bening e Julianne Moore sono sposate e con i loro figli teenager, Laser e Joni, vivono nell’assolata California del Sud, adusa a coppie omosessuali come la loro. La pellicola non è dunque incentrata sull’omosessualità femminile, ma sul rapporto fra genitori e figli e sulla ricerca di questi ultimi del donatore di sperma delle due “Moms”, Mark Ruffalo.

Lui nella vita fa il ristoratore e, nonostante tutto, non potrà mai sostituirsi, né avere un posto come genitore nella famiglia. Il messaggio fondamentale del film è infatti incentrato proprio sul legame viscerale che lega un figlio alla propria madre o al proprio padre e, nonostante siano entrambe figure necessarie al processo e allo sviluppo dei ragazzi, Paul (Mark Ruffalo) non potrà mai sostituirsi a Nic e Jules, rispettivamente Annette Bening e Julianne Moore, nonostante sia a tutti gli effetti il genitore biologico. Un’intensa riflessione dunque su cosa renda veramente genitori dei propri figli, il legame di sangue risulta così non fondamentale e necessario perché ciò che unisce realmente è il processo di crescita che sia affronta insieme, giorno dopo giorno, nella quotidianità dell’esperienza umana.

Il film affronta in maniera leggera, ma con velature serie, il rapporto conflittuale che intercorre in ogni famiglia, etero o omosessuale che sia, ed è fondamentale andare oltre le diversità culturali e sessuali per analizzare in toto il problema, come sapientemente fa la regista, omosessuale, Lisa Cholodenko, che ha fortemente voluto Julianne Moore nel ruolo della protagonista, costruendo ad hoc il personaggio di Jules, come dimostra anche l’assonanza con il nome dell’attrice.

Eva Carducci

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