Eco Del Cinema

Hop – Recensione

Francesco Facchinetti presta la voce a C.P. il coniglietto pasquale che incontra accidentalmente, a Hollywood, Fred (James Marsden), doppiato per l’occasione da Luca Argentero

Regia: Tim Hill – Cast: Russell Brand, Kaley Cuoco, James Marsden, Elizabeth Perkins, Chelsea Handler, Hugh Laurie – Genere: Commedia, colore, 95 minuti – Produzione: USA, 2011 – Distribuzione: Universal Pictures – Data di uscita: 1 aprile 2011.

hop-locandinaTim Hill, regista per la Universal Picture già di “Alvin Superstar”, insieme ai produttori Chris Melandri e Michele Imperato Stabile (“Cattivissimo Me”) e agli sceneggiatori Cinco Paul, Ken Dauro e Brian Lynch, ha realizzato “Hop”, una versione postmoderna del mito del coniglietto pasquale.

C.P. vive sull’isola di Pasqua, essendo figlio dell’unico mitico e leggendario coniglio pasquale, che, con troppi anni di onorato servizio sulle spalle, ha deciso di passare la palla, o meglio l’uovo, alla sua progenie. Ma C.P. non ne vuole proprio sapere di prendere in mano l’azienda di famiglia, poiché ha un sogno nel cassetto, che il padre non condivide: diventare un grande musicista e suonare la batteria davanti a folle di fan.

Per seguire i suoi desideri si teletrasporta, tramite un passaggio segreto, sino alle verdi colline di Hollywood dove incontra Fred, scanzonato ragazzo nullatenente, ma dal cuore d’oro (e dal fisico da Xmen visto che ad interpretarlo c’è James Marsden alias Ciclope) che lo aiuterà nella strada verso il successo e verso la comprensione dell’importanza della famiglia.

Il film per bambini, che strizza l’occhio ai grandi con una colonna sonora pop rock molto ricercata, che spazia dai Poison con “Every Rose has its thorn” fino a “Dynamite” di Taio Cruz, è un connubio ottimale fra computer grafica e riprese dal vivo. Molto accurato inoltre lo studio dei comportamenti dei vari animali digitalizzati, primo fra tutti il coniglio, ma anche il pulcino, che in questo caso da innocuo pennuto passa a capo della ribellione per il predominio sui conigli pasquali nelle vesti di Carlos.

La nota dolente arriva nel doppiaggio italiano. Se nella versione originale la voce di C.P. è affidata al cantante e musicista, nonché marito di Katy Perry, Russell Brand, nella versione italiana tale compito è stato assegnato a Francesco Facchinetti, aka Dj Francesco, facilmente comprensibile da espressioni come “Bella di Padella” poco adatte ad un coniglietto rockettaro. Ma nonostante questo gergo colloquiale inappropriato, il “figlio dei Pooh” se la cava egregiamente in un compito, generalmente, non suo. La stessa cosa non si può dire per Luca Argentero, bravo come attore, ma terribile al doppiaggio, specialmente quando si tratta di conferire emozioni, o se non altro variare l’intonazione.

Nel complesso “Hop” è un film divertente adatto ai piccini, ma che coinvolgerà anche gli adulti, e capostipite (forse) del filone dei film sulla Pasqua, di cui, diciamo la verità, sentivamo la mancanza dopo quelli di Natale, Capodanno e San Valentino.

Eva Carducci

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