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Harry Potter e la Pietra Filosofale – Recensione

Primo episodio della saga tratta dai romanzi di Joanne Kathleen Rowling, con un Daniel Radcliffe ancora giovanissimo

(Harry Potter and the Philosopher’s Stone ) Regia: Chris Columbus – Cast: Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, John Cleese, Richard Harris, Ian Hart, Alan Rickman, Maggie Smith – Genere: Fantastico, colore, 151 minuti – Produzione: USA, 2001 – Data di uscita: 5 dicembre 2001.

harry-potter-e-la-pietra-filosofaleEra il 1997 quando Joanne Kathleen Rowling sbarcò il lunario, vendendo oltre 100 milioni di copie in tutto il mondo e diventando il fenomeno letterario dell’anno. Nel 2001, Chris Columbus (regista di “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: il ladro di fulmini”) si avvalse della consulenza della stessa Rowling per riprodurre una fedelissima trasposizione cinematografica, in ogni suo aspetto: luoghi, personaggi, dialoghi, situazioni, tutto ricalca alla lettera l’opera della scrittrice. È questo l’ingrediente segreto che ha permesso al piccolo mago di attrarre grandi e piccini al cinema, ottenendo incassi da record.

A dieci anni di distanza, il successo non è cambiato e ancora oggi, nonostante la Rowling abbia terminato di scrivere la saga con l’ultimo episodio “Harry Potter e i Doni della Morte”, i fan più sono in attesa di vedere in che modo il testo prenderà vita nella pellicola. In questo primo episodio si scopre un dolcissimo e piccolissimo Daniel Radcliffe, insieme ai suoi fedeli compagni di viaggio Rupert Grint (Ron) e Emma Watson (Hermione) cresciuti insieme ai loro personaggi.

Il film racconta le origini della nascita di Harry Potter e di come al compimento del suo undicesimo compleanno il protagonista scopre di essere un mago e di doversi dirigere presso la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts sotto specifico invito del preside Albus Silente. Qui Harry scoprirà una sorta di mondo parallelo, abitato da persone che, come lui, possono praticare la magia e dove capirà di essere la persona in assoluto più famosa della comunità. Un’aria di mistero infatti gira intorno al suo personaggio e alla sua storia, che continuerà a lasciare enigmi e questioni irrisolte anche nei capitoli successivi.

Impressionanti i cambiamenti che sono avvenuti nel tempo, non solo dal punto di vista umano, ma soprattutto cinematografico: gli effetti speciali, che allora sorpresero tutti, in confronto alle tecniche attuali sembrano davvero inverosimili e la sceneggiatura sembra diretta esclusivamente ad un pubblico minorenne, viste le gag e le sciocche battute nei dialoghi. Una piccola critica, fatta anche all’epoca dell’uscita del film riguarda la durata: due ore e mezza sono eccessive, specialmente per un pubblico prevalentemente giovanissimo ed è soltanto verso la fine che l’inserimento di una nota di thrilling e mistero aumenta la partecipazione dello spettatore.

Harry Potter e la Pietra Filosofale – Recensione

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