Una spassosa pellicola sul gioco del calcio, che rispolvera una pratica vintage come quella del calcio balilla
(Metegol) Regia: Juan José Campanella – Cast: Rupert Grint, Anthony Head, Juan José Campanella, Diego Ramos, Eve Ponsonby, Pablo Rago, Axel Kuschevatzky, Diego Mesaglío, Marcos Mundstock, David Masajnik, Miguel Angel Rodríguez, Sebastián Mogordoy, Ernesto Claudio, Horacio Fontova, Lucía Maciel, Mariana Otero, Fabián Gianola – Genere: Animazione, colore, 106 minuti – Produzione: Argentina, Spagna, 2013.
Il regista argentino Juan José Campanella, meglio conosciuto per aver vinto l’Oscar per “Il segreto dei suoi occhi”, esordisce nel campo delle pellicole d’animazione con il lungometraggio “Metegol 3D” che sfrutta la celebre tecnologia inaugurata da “Avatar”. L’argentino riesce a spaziare con estrema semplicità da un genere all’altro, regalando al pubblico un ottimo risultato anche in questo caso.
“Metegol” significa “calcio balilla” in italiano: sono proprio i protagonisti di questo gioco a farla da padroni nel film, che vede i calciatori in miniatura animarsi per aiutare un amico. Amadeo è un ragazzo che vive solo per il calcio balilla, a cui gioca nel bar in cui lavora e grazie al quale conosce l’amore della sua vita, Laura. Ma il bullo della città, Grosso, un giorno lo sfida e tutto cambia: Amadeo lo umilia grazie alle sue doti di giocatore incallito e se lo inimica definitivamente. Il ragazzo infatti tornerà alla carica dopo molti anni, quando ormai è un calciatore affermato e potente, in grado di controllare l’intera città. Tenterà anche si rubare l’affetto di Laura al timido protagonista.
La sfida tra i due sarà di nuovo aperta, ma stavolta Amadeo avrà dalla sua parte dei fedeli amici, i calciatori del biliardino che per anni ha manovrato con successo, i quali lo considerano parte della squadra.
La scelta di utilizzare il 3D rende ancora più vivace e dinamica una pellicola che già di per sé sa divertire e trasmettere valori positivi. Tutto il film ruota attorno all’ironia dei piccoli calciatori del biliardino, ognuno con una personalità definita e una buffa caratteristica: Beto parla in terza persona ed è un megalomane fissato con la sua fluente chioma, Capi è un leader leale e coraggioso, Loco è il filosofo della squadra, pronto a risollevare gli animi con improbabili massime, ma se ne potrebbero citare molti altri. La bravura del regista risiede proprio nella capacità di aver dato vita a un mondo che è nel cuore di molte generazioni passate e future. I personaggi più riusciti sono proprio loro, gli altri restano quasi in secondo piano, persino Amadeo.
Cosa succederebbe se i ruoli si invertissero, se gli omini del calcio balilla si animassero a venissero in aiuto di noi umani durante un’accanita partita di calcio? È quello che immagina Juan José Campanella in “Metegol 3D”, in cui la patina vintage del biliardino si fonde con la modernità di un personaggio come Grosso, un calciatore cntemporaneo avido di successo e stracolmo di sponsor. Potrebbe darsi che il regista abbia voluto suggerire un confronto tra vecchio e nuovo, tra un gioco che ancora fa divertire e il calcio di oggi, troppo incentrato sulla pubblicità e troppo poco sul valore dello stare insieme. Non a caso il biliardino esce vincente da questa storia.
Il film riesce a trasmettere con semplicità e tante risate messaggi positivi, adatti a ragazzi adolescenti ma anche ai più piccoli, specie se amanti di questo gioco. La solidarietà in campo, il rispetto del nemico, la filosofia di “l’importante non è vincere, ma partecipare” permeano il tessuto della storia di Amadeo, rendendola istruttiva e piena di spunti, senza mai dimenticare di strappare un sorriso.
Irene Armaro