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Good as you – Recensione

Il nuovo lavoro di Mariano Lamberti, tratto dall’omonima commedia, vero e proprio fenomeno teatrale degli scorsi anni, dallo stile frizzante e dai ritmi travolgenti, coinvolge dall’inizio fino alla sorpresa finale

Regia: Mariano Lamberti – Cast: Enrico Silvestrin, Daniela Virgilio, Elisa Di Eusanio, Lucia Mascino, Micol Azzurro, Diego Longobardi, Lorenzo Balducci, Luca Dorigo – Genere: Commedia, colore, 100 minuti – Produzione: Italia, 2012 – Distribuzione: Iris Film Distribution – Data di uscita: 6 aprile 2012.

goodasyou“Good as you” racconta la storia di otto personaggi (quattro uomini e quattro donne), osservati per due anni mentre affrontano nevrosi sentimentali, con piccoli e grandi tradimenti. Ma il dettaglio fondamentale è che i protagonisti sono tutti gay. Alcuni dichiarati e convinti, altri indecisi, altri ancora in uno stato di tranquilla bisessualità.

La prima commedia dichiaratamente gay in Italia cerca di dare un punto di vista radicalmente diverso dalle opere fin’ora viste sugli omosessuali, osservati nelle loro quotidiane difficoltà per ciò che concerne l’outing in famiglia e nel sociale.

Il rischio che comunque si correva era quello di dare spazio a troppi cliché, troppi stereotipi, personaggi estremizzati, ma Lamberti è riuscito a confezionare una commedia brillante, originale, frizzante e piena di colori, con un cast azzeccatissimo, ben diretto e con una fotografia che mette in risalto i luoghi più frequentati dalla ‘comunità glbt’ di Roma.

La vera sorpresa del film è il personaggio di Mara, unica vera lesbica convinta, a differenza degli altri ‘etero-confusi’, mascolina nei tratti, “butch” fino al midollo, apertamente sincera, forse un po’ ‘macchietta’, ma il suo personaggio è quello più azzeccato e arrivato.

Altro personaggio centrale è Marco, il mitico Diego Longobardi del Muccassassina, ‘checca’ possessiva e isterica, ma che alla fine si rivela essere capace di una scelta talmente coraggiosa da spiazzare lo spettatore.

La scena forse più significativa risulta essere quella del post festa in maschera in piscina, surreale, in una spiaggia un po’ ‘pasoliniana’, che sa tanto di catarsi collettiva.

La colonna sonora, con tanto di sorelle Kessler al seguito, è da non perdere tra i titoli di coda.

Salvatore Cusimano

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