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Godzilla – Recensione

Godzilla, il ritorno del mostro più famoso del cinema

Regia: Gareth Edwards – Cast: Aaron Taylor-Johnson, Bryan Cranston, Elizabeth Olsen, Sally Hawkins, Juliette Binoche, Ken Watanabe, David Strathairn, CJ Adams, Brian Markinson, Richard T. Jones, Victor Rasuk, Al Sapienza, Patrick Sabongui, Primo Allon, Carson Bolde, Jeric Ross, Warren Takeuchi, Jake Cunanan – Genere: Fantascienza, colore, 123 minuti – Produzione: USA, 2014 – Distribuzione: Warner Bros Italia – Data di uscita: 15 maggio 2014.

godzillaChi dice che madre natura non possa avere le sembianze di una creatura terribile? Di certo non Gareth Edwards, che prende il mostro più famoso della storia del cinema e gli assegna quasi una valenza filosofica per dare vita a una pellicola tutta nuova in cui convivono messaggi etici e colossali scene d’azione.

A distanza di quindici anni dal “Godzilla” (1998) di Roland Emmerich, l’America riprova a far suo il personaggio del gigantesco mostro, nato in Giappone negli anni ’50 e lì reso leggenda dalle decine di film che lo videro protagonista. Warner Bros. e Legendary Picuters, che producono la pellicola, hanno scelto di affidare le redini del progetto al giovane e talentuoso Gareth Edwards che, con soltanto un lungometraggio alle spalle è stato in grado di dimostrarsi la persona giusta per questo incarico. Nel 2010 il suo “Monsters” non si era limitato a scriverlo e dirigerlo, ne aveva anche curato fotografia, scenografia, montaggio e l’intera realizzazione degli effetti speciali, con l’unico ausilio del suo computer portatile. E se la conoscenza di ogni singolo mestiere del cinema risulta necessaria per coordinare alla perfezione tutte le forze necessarie a portare sul grande schermo un blockbuster come “Godzilla”, non stupisce l’ingaggio del giovane cineasta.

Da grande fan dei film sul mostro, Edwards ha scelto di dividere la sua pellicola tra il Giappone e gli Stati Uniti per poter dare un’anima nuova al personaggio, senza tradirne le origini. Questa volta Godzilla non è solo: altre creature che, come lui, si sono state nascoste per millenni negli angoli più remoti del sottosuolo terrestre, ora si aggirano sul nostro pianeta distruggendo ogni cosa e diffondendo terrore.

Ford Brody (Aaron Taylor-Johnson), giovane tenente dell’esercito americano si impegna per salvare i suoi concittadini dalla furia dei mostri e soprattutto per proteggere sua moglie Elle (Elizabeth Olsen) e suo figlio Sam. Ma, parallelamente, è molto importante anche la figura del Dottor Ishiro Serizawa (Ken Watanabe), che da anni studia le tracce di Godzilla al fianco dell’assistente Vivienne Graham (Sally Hawkins).

Anche il cast porta la firma, ben marcata e consapevole, di Gareth Edwards che opta per nomi conosciuti che sappiano attirare il pubblico e insieme conferire ai propri ruoli uno spessore inusuale nei monster movies. Va detto, però, che, nonostante le lodevoli prove degli interpreti, la sceneggiatura corre superficialmente sui personaggi senza mai veramente soffermarvici, intaccando quindi anche le notevoli prove del cast. Il pubblico non viene veramente trasportato dalle vicende e dai destini dei protagonisti; la sua attenzione, al contrario, è quasi totalmente catalizzata sui combattimenti epici tra le orribili creature. Probabilmente Edwards cerca di conferire credibilità alla sua storia attraverso la professionalità di attori selezionati (Elizabeth Olsen recita con la stessa carica emotiva che l’aveva contraddistinta nel drammatico “La fuga di Martha”), ma per lo spettatore non è così facile lavare via dalla mente le immagini di esseri enormi, simili ad Alien, che mandano in frantumi San Francisco e Las Vegas, senza la benché minima difficoltà.

Insomma “Godzilla” è pur sempre “Godzilla”: chi in passato non aveva amato i lunghi combattimenti tra mostri, non amerà nemmeno questo film. Gli appassionati, però, saranno felici di godersi una versione di “Godzilla” prossima alle pellicole degli anni ’50, seppur con trovate di stile nuove e felici. È innegabile che Edwards ci sappia fare dietro la macchina da presa: non solo si dimostra un ottimo regista, ma sa anche spingere il suo staff tecnico al massimo; dal reparto degli effetti speciali, che porta sullo schermo un Godzilla spaventoso e dettagliatissimo, alla possente colonna sonora di Alexandre Desplat. Se poi si inserisce anche una critica (un po’ furba) contro l’arroganza dell’uomo, convinto di essere il padrone del mondo e di poter liberamente giocare con la natura, il gioco è fatto: la maschera di pellicola innovativa copre la sostanza di “Godzilla”, solito monster movie che poco ha da aggiungere al cinema.

Corinna Spirito

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