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Fuori menù – Recensione

“Fuori menù”, film d’esordio per Nacho G. Velilla, è una commedia leggera ma pungente sull’omosessualità

(Fuera de carta) Regia: Nacho G. Velilla – Cast: Javier Cámara, Lola Dueñas, Carlos Leal, Fernando Albizu, Fernando Tejero, Benjamín Vicuña, Jorge Alonso, Cristina Carretero Yiyo Alonso, Alejandro Cabrera – Genere: Commedia, colore, 111 minuti – Produzione: Spagna, 2008 – Distribuzione Bolero Film – Data di uscita: 24 Aprile 2009.

fuori-menu“Fuori Menù”, è l’opera prima del regista spagnolo Nacho Garcìa Veilla. Il film è incentrato sulla storia di Maxi (Javier Càmara), cuoco innovativo e proprietario del ristorante più in voga del quartiere gay di Madrid. Maxi crede che la sua vita sia perfetta, le sue uniche preoccupazioni sono quelle di riuscire a conquistare l’agognata “stella Michelin”, e cercare di tenere sotto controllo la strampalata compagnia che forma l’entourage del suo ristorante, tra cui spicca la prorompente Alex (Lola Dueñas).

Ma la routine quotidiana, fatta di litigi, screzi e sfarzose riappacificazioni, verrà scossa dall’improvviso arrivo dei suoi due figli, avuti da un precedente matrimonio di facciata, e dal nuovo affascinante vicino di casa (Fernando Tejero). Con un susseguirsi di avvincenti avvenimenti, battute comiche ironiche e smaliziate, e situazioni al limite del normale, Maxi sarà costretto a rivedere la sua scala dei valori, rendendosi conto di ciò che è importante nella vita.

Il film è una commedia di costume avvincente e divertente, che racconta la vita di un omosessuale all’interno della moderna società spagnola, facendolo con leggerezza e battute forti, cercando di non prendersi troppo seriamente.

Il risultato è leggero, morale, grazie anche ai personaggi, che sono tutti fondamentali e ben interpretati, ognuno è un ingrediente basilare della ricetta. Il protagonista Javier Camàra, star della commedia spagnola, ricopre alla perfezione il suo ruolo, per il quale ha vinto il Premio Miglior Attore al Festival de Màlaga. La pellicola andrebbe vista in lingua originale, per poter godere appieno delle sfaccettature sottili del linguaggio.

Sonia Serafini

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