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Fratelli in Erba – Recensione

Black comedy di Tim Blake Nelson con un Edward Norton in un doppio ruolo, all’insegna della risata

(Leaves of Grass) Regia: Tim Blake Nelson – Cast: Edward Norton, Tim Blake Nelson, Susan Sarandon, Randal Reeder, Richard Dreyfuss, Keri Russell, Melanie Lynskey, Maggie Siff, Ty Burrell, Josh Pais, Lucy DeVito, Tim Ware, Ken Cheeseman, Steve Earle, Lee Wilkof, Chris Freihofer, Krystal Mayo, Naima Imani Lett, Tina Parker, Lisa Benavides, Jim Henry, Robin McGee, Leo Fabian, Alyssia Dujmovich, Jenna Podell, Thomas Wallace, Henry Max Nelson – Genere: Commedia, colore, 105 minuti – Produzione: USA, 2009 – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 17 settembre 2010.

fratelli-in-erbaSpesso e volentieri la poesia, l’arte e lo scrivere sono stati associati all’assunzione di stupefacenti da parte di grandi autori, in questo film proprio Whitman, Socrate, Platone e molti altri grandi filosofi e maestri dell’arte del pensiero si mescolano alle più grandi e sviluppate tecnologie d’incremento per la coltivazione di erba in questa black comedy diretta da Tim Blake Nelson.

Come il giorno e la notte, come il diavolo e l’acqua santa, due fratelli gemelli, Bill e Brady, uno professore di letterature antiche e l’altro produttore di erba, si ritrovano a incontrarsi e scoprirsi dopo tanti anni, conoscendosi di nuovo e risolvendo insieme i problemi della vita. Edward Norton si fa in due, sdoppiando sé stesso per prestare il volto a entrambi i fratelli, mostrando tutta la sua duplicità e versatilità di grande attore, cimentandosi in un ruolo insolito e nuovo per lui.

Una pellicola dalla trama sorprendentemente ricca, che si alterna fra dramma, commedia e thriller. Attorno al protagonista ruotano una serie di personaggi minori che colorano la scena e la arricchiscono di bizzarre situazioni, come la madre hippy a cui si presta la bellissima Susan Sarandon, lo stesso regista che interpreta il migliore amico di Brady (il gemello spacciatore), gli esponenti della comunità ebraica, la dolce poetessa che riporta ai sentimenti Bill (il gemello filosofo) e lo stato dell’Oklahoma con le sue campagne e il folklore.

Tim Blake Nelson, già autore di “O come Otello” e “La zona grigia”, prende spunto proprio da una poesia di Whitman per il titolo del film ovvero: “Leaves of Grass” (foglie d’erba), portando lo spettatore a scherzare con una realtà scomoda, quella della droga e dell’illegalità. Infatti Brady, non è il solito spacciatore che si arricchisce vendendo veleno agli sconosciuti, oppure lo sciocco ragazzo senza arte né parte che si guadagna da vivere rifilando droga agli angoli delle strade, Brady ha una coscienza.

Difatti l’intelligenza del ragazzo si mischia al goffo modo di vivere, e di agire che possiede e che lo fa trovare in situazioni pericolose. Il film cela la morale del mettersi in discussione, di partecipare e riprendere in esame tutti i punti fissi per qualcosa che non si era considerato, l’imprevisto e l’inatteso destino che gioca con tutti noi. Un film sulla famiglia, per quanto strana e originale possa essere. Buoni gli effetti visivi di quando Norton è insieme a Norton accompagnati da musica country old style.

Sonia Serafini

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