Eco Del Cinema

Franny – Recensione

  • Regia: Andrew Renzi
  • Cast: Richard Gere, Theo James, Dakota Fanning, Clarke Peters, Marko Caka, Brian Anthony Wilson, Rory Ogden, Andrea Havens, Maria Breyman, Dennisha Pratt, Erica Cho, Lyssa Roberts, Roy James Wilson, Michele Everwine, Jeffrey Mowery, Michael Daisher
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 90 minuti
  • Produzione: USA 2015
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Data di uscita: 23 Dicembre 2015

Franny: mistero e black humor per un personaggio emblematico

franny-fotoFranny è un eccentrico milionario filantropo, logorato dai sensi di colpa per aver indirettamente provocato l’incidente in cui hanno perso la vita i suoi due migliori amici, genitori di Olivia (Dakota Fanning). I tre costituivano il suo unico punto di riferimento, la sua famiglia, e Franny, incapace di elaborare il lutto, vive in solitudine, nella suite di un lussuoso albergo, in totale dipendenza da potenti antidolorifici.

Quando improvvisamente Olivia ricompare nella sua vita, neosposa incinta, Franny si rende conto che la giovane coppia rappresenta la sua ancora di salvezza, il suo unico legame con la vita. La gravidanza di Olivia, inattesa ed a cui la giovane donna non era del tutto pronta, rende ancora più evidente il contrasto tra l’esistenza che scorre inesorabile e l’insana proiezione di Franny verso un passato che è presente con prepotenza nei dolorosi ricordi che lo devastano.

Un alone di mistero circonda Franny; non si sa molto di lui, dell’origine della sua ricchezza, né del suo orientamento sessuale. Richard Gere, che ha interpretato il ruolo in modo magistrale, ha dichiarato di aver contribuito a cambiare la sceneggiatura di Renzi in questo senso, per accentuare l’enigmaticità che aleggia sul suo personaggio, esasperandone le contraddizioni e i repentini cambiamenti d’umore. Questa soluzione ha sicuramente accentuato quella che era l’intenzione iniziale di Renzi: realizzare un film forte e teatrale, ispirato al cinema italiano fortemente gestuale.

Ne è scaturito un protagonista caratterizzato e ricco di contraddizioni, disperato ed euforico, egoista e generosissimo, senza scavare troppo nel suo percorso di vita, senza cercare spiegazioni logiche, a sottolineare che la vita è così, difficilmente lineare.

Buona l’interpretazione di Dakota Fanning, che riesce bene a tratteggiare la personalità di Olivia attraverso la dolcezza dello sguardo e la serenità che trasmette.

Franny: stalking, tossicodipendenza e bisogno di redenzione

Franny è un personaggio ingombrante ed invadente, che si intrufola nella vita di Olivia e di suo marito Luke (Theo James), medico promettente. Quest’ultimo, inizialmente, si lascia manipolare e resta affascinato dal milionario e dalle sue seducenti offerte, difficili da rifiutare; in seguito però dimostrerà una fermezza ed una forza tali da porre uno stop alle intemperanze di Franny, costringendolo a fare i conti con la realtà.

Franny è un uomo sulla sessantina che non è cresciuto, che ha tutto ma non ha niente, perché la sua esistenza si è fermata al momento del tragico incidente, così che, per riuscire a sopravvivere in una realtà che non riesce ad accettare, si ritrova, in modo quasi inconsapevole, ad abusare di sostanze stupefacenti che non fanno altro che amplificare il suo dramma e lo fanno precipitare nella disperazione nel momento in cui non riesce più a procurarsi l’agognata morfina col compiacimento dei medici, e si trova di fronte alla dolorosa necessità di affrontare un percorso di disintossicazione.

Per alleviare il suo dolore interiore, e per dare un senso ad una vita altrimenti vuota ed inutile, Franny si impegna in attività filantropiche in favore dei bambini, spinto quasi da un bisogno di redenzione, e poi cerca a modo suo di aiutare la dolce Olivia, che rappresenta il suo unico affetto.
Tutti questi temi risultano però volutamente solo accennati, e questo penalizza l’intreccio che risulta un po’ piatto e superficiale. Il film è comunque molto godibile per le ottime performance dei tre protagonisti.

Philadelphia: lo sfondo perfetto per “Franny”, una città iconica che ha fornito le ambientazioni giuste per la regia di Renzi

“Franny” è ambientato a Philadelphia, città nella quale il regista è vissuto e, curiosamente, anche quella in cui è nato Richard Gere.
Renzi l’ha scelta come sfondo per il suo primo lungometraggio, riprendendo i luoghi a lui familiari, come la casa di Olivia e Luke, che era quella in cui è vissuto il miglior amico del regista. Anche per il protagonista, Renzi si è ispirato ad alcuni eccentrici aristocratici della sua città, dalle cui vite è sempre stato affascinato.
La familiarità di Renzi con la città gli ha anche consentito di poter girare in ambientazioni eccezionali, come sulle stesse scale del museo della famosa sequenza di Rocky, pur disponendo di un budget limitato.

Isabella Gasparutti

Articoli correlati

Condividi