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Fino a qui tutto bene – Recensione

Una brillante commedia italiana in cui si ride di gusto

Regia: Roan Johnson – Cast: Paolo Cioni, Paolo Giommarelli, Alessio Vassallo, Guglielmo Favilla, Silvia D’Amico, Melissa Anna Bartolini, Isabella Ragonese – Genere: Commedia, colore, 80 minuti – Produzione: Italia, 2014 – Distribuzione: Microcinema – Data di uscita: 19 marzo 2015.

fino-a-qui-tutto-bene-2Il racconto degli ultimi tre giorni di cinque amici che hanno condiviso il momento forse più bello della loro vita, di sicuro quello che non scorderanno mai. L’ultimo weekend di cinque ragazzi che hanno studiato e vissuto nella stessa casa, dove si sono consumati sughi scaduti e paste col nulla, lunghi scazzi e brevi amplessi, nottate sui libri e feste all’alba, invidie, gioie, spumanti, amori e dolori. Ora quel tempo di vita così acerbo, divertente e protetto, sta per finire e dovranno assumersi le loro responsabilità. Prenderanno direzioni diverse, andando incontro a scelte che cambiano tutto. Chi rimanendo nella propria città, chi partendo per lavorare all’estero.

Arriva al Festival Internazionale del Film di Roma la prima commedia italiana di qualità: “Fino a qui tutto bene”, una pellicola che riesce a far ridere per la sua semplicità e autenticità tutta made in Italy. Una storia che parte con un finale, quello della giovinezza di un gruppo di quasi trentenni che dopo la fine degli studi universitari, in cui hanno condiviso per anni la stessa casa, sono costretti ad entrare nel mondo reale, quello del lavoro e ad abbandonare la protetta vita studentesca lontana dai reali problemi del mondo degli adulti.

Sebbene i cinque abbiano ormai quasi del tutto chiare le strade, o meglio le possibilità, da intraprendere è chiaro il loro tentativo di voler restare fino all’ultimo attaccati all’entusiasmo giovanile di una volta, lasciandosi ancora cullare da una certa leggerezza e dalle ultime gocce di una spensieratezza che ormai è già andata via.

Oltre ad una storia attuale e ben costruita con degli ottimi dialoghi, dove ogni personaggio riesce comunque a uscire dalla trascinante dinamica di gruppo, di cui fanno parte le scene migliori, c’è spazio anche per delle amare e attuali riflessioni, ben trasmesse dalla simbolica e geniale scena finale, sulla situazione sociale poco allettante che tutti i giovani del nostro Paese conoscono. Il film, girato con un budget molto basso, scorre in maniera fluida senza mai annoiare, anche se purtroppo cede a qualche sentimentalismo di troppo che non manca mai soprattutto nelle storie all’italiana (vedi l’onnipresente scena cantata in macchina).

“Fino a qui tutto bene” è un film che non delude ma diverte con brio perché scritto e girato con una naturalezza e un gusto poco facilmente riscontrabili nel nostro panorama cinematografico e che quindi merita di trovare il giusto sostegno da parte del pubblico di ogni età.

Miriam Reale

Fino a qui tutto bene – Recensione

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