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Euphoria: F*uck Anyone Who’s Not A Sea Blob – Recensione

Su Now Tv è dispobilibe il secondo episodio speciale della serie tv “Euphoria“, dedicato al personaggio di Jules.

You’re a little much for me, you’re a liability

Euphoria secondo episodio speciale

Dopo un breve scambio di battute, la puntata lascia subito spazio alla musica. I primi minuti sono interamente occupati da un brano di Lorde dal titolo “Liability”, mentre scorrono alcune immagini tratte dalla prima stagione, riflesse attraverso l’occhio azzurro di Jules. Durante la puntata, infatti, gli eventi sono raccontati dal suo punto di vista, filtrati e interpretati da un’adolescente che cerca di fare chiarezza sulla propria vita e sulle sue relazioni.

La canzone fa parte integrante del racconto e anticipa uno dei temi principali: il senso di responsabilità che pesa sul personaggio interpretato da Hunter Schafer, che ha co-scritto l’episodio insieme a Sam Levinson. Era stata proprio questa pressione a spingerla alla fine dell’ultima puntata della serie a scappare. Rue però si era tirata indietro e lei era andata via da sola, prima di essere trovata e riportata a casa dal padre.

Questa solitudine le è servita a riflettere su sé stessa. Già la puntata precedente aveva rappresentato un momento terapeutico per la giovane protagonista a cui presta il suo volto Zendaya, impegnata in un intenso dialogo con il suo sponsor, e anche questo nuovo episodio è dedicato a una conversazione a due voci dal valore catartico. In questo caso si tratta di una vera e propria seduta durante la quale Jules riflette sul suo proprio percorso di transizione e si rende conto di aver basato la propria idea di femminilità su ciò che pensava avrebbe fatto più piacere agli uomini. Adesso non vuole più farlo e cerca di liberarsi da tutti quegli strati che gli altri le hanno cucito addosso facendole perdere di vista la sua vera essenza.

Ancora una volta l’euforia lascia il posto alla riflessione

Euphoria Rue e Jules

Questa autoanalisi è intervallata da immagini suggestive e oniriche. Come quelle dell’oceano, a cui Jules dice di voler assomigliare perché lo considera il simbolo di una femminilità forte e in continuo mutamento, che non si ferma a una forma precostituita e per questo sente affine alla propria identità.

Altro tema indagato riguarda le sue relazioni. In particolare quelle costruite online, nutrite dalla sua immaginazione e che sentiva più vere perché libere dalla paura di mostrarsi in maniera sincera. I flashback ricostruiscono i suoi ricordi, bei momenti che però si rivelano essere soltanto sogni a occhi aperti. Per settimane, infatti, ha parlato con un ragazzo che non esisteva davvero.

Rifugiarsi in un mondo più rassicurante, come a volte può apparire quello online, è un po’ come rinchiudersi dentro la propria mente, costruendo  attorno a parole e immagini fantasie che a volte sono molto diverse dalla realtà. La sensazione è di vivere in una sorta di dormiveglia, in cui il piacere è strettamente legato a un senso di intorpidimento.

L’opportunità di una riflessione in attesa della seconda stagione

Euphoria Schafer Hunter

Durante l’episodio si scopre di più anche sulla sua famiglia, in particolare sul rapporto travagliato con la madre, una donna con problemi di dipendenza. Proprio come Rue, con cui in effetti sembra esserci qualche collegamento, soprattutto in relazione al senso di responsabilità, a cui si accennava all’inizio, e all’idea di un amore puro che dovrebbe amare incondizionatamente da ciò che si è.

A differenza dello speciale dedicato a quest’ultima, basato sul botta e risposta con il suo sponsor, in questo puntata è Jules l’assoluta protagonista che scava dentro di sé e dà vita a un flusso di coscienza, frutto di considerazioni che nascono da un lungo processo di elaborazione.

Ancora una volta “Euphoria” si spoglia del glamour fatto di brillantini e make-up vistosi, che avevano caratterizzato la prima stagione della serie, per dar vita a un racconto intimo sulla presa di consapevolezza delle due protagoniste principali. L’attenzione ai dettagli e alla potenza delle immagini è sempre molto alta, così come alle canzoni. Anche se in un’occasione la scelta di alcune musiche, soprattutto in una scena già emotivamente densa, ha appensantito il tutto senza che ce ne fosse bisogno.

Questa seconda puntata speciale conferma che il rallentamento della produzione della serie, causato dal COVID, si è trasformato nell’opportunità di indagare in maniera diversa i personaggi attraverso due ottimi episodi che fungono da collante per la prossima stagione le cui riprese dovrebbero iniziare a breve.

Maria Concetta Fontana

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