Eco Del Cinema

Esterno Sera – Recensione

Una storia di amore e parentele tormentate in un Sud cupo e segreto

Regia: Barbara Rossi Prudenti – Cast: Valentina Vacca, Emilio Vacca, Salvatore Cantalupo, Ricky Tognazzi, Alessandra Borgia – Genere: Drammatico, colore, 101 minuti – Produzione: Italia, 2011 – Distribuzione: Microcinema – Data di uscita: 30 maggio 2013.

esterno-seraAlba, tormentata e sfuggente, riceve dopo dieci anni la visita di Fabrizio, suo cugino, che vive a Milano e che, dopo tanto tempo, decide di rivederla. Un treno notturno lo ha immerso nel caldo afoso del Sud per portarlo da lei. Cosa è successo? Perché i loro incontri, un tempo frequenti, si sono interrotti all’improvviso? Dopo una prima diffidenza l’affetto rinasce, evolve in un amore delicato e pericoloso che impedisce a Fabrizio di svelare il motivo reale della sua visita.

“Esterno sera” è il primo lungometraggio di Barbara Rossi Prudente che fino ad ora aveva realizzato diversi cortometraggi indipendenti presentati in numerosi festival internazionali. Con questo film la regista affronta temi molto importanti quanto universali, due su tutti l’amore e la famiglia. Entrambi vengono vissuti con una forte carica emotiva e con piglio estremo nelle loro conseguenze più drammatiche e sofferte. Infatti Alba e Emilio, come Giovanni e Annabella di una nota tragedia di John Ford, si struggono per colpa di un amore colpevole fin dalla nascita ma che li allontana come un vortice dalla loro solitudine.

La tensione drammatica commista a forte passionalità raggiunge il suo picco in Alba, personaggio che riesce sicuramente ad attrarre e catalizzare le attenzioni dentro e fuori dallo schermo. La rabbia della ragazza è scatenata dai compromessi che inevitabilmente legano i rapporti di parentela, poiché la Rossi Prudente, anche sceneggiatrice, appare del tutto consapevole delle dinamiche rassomiglianti a quelle di un clan mafioso alla base di ogni famiglia, spesso colpevole, nel silenzio, delle più sottili atrocità.

Cornice delle vicende e elemento tutt’altro che di secondo piano l’ambientazione partenopea, che restituisce impeto e vivacità folcloristica all’opera. Altra caratteristica qualificante del film, come si evince anche dal titolo, la sua fotografia oscura che predilige le ambientazioni cupe notturne portando lo spettatore, di pari passo con il filo narrativo, ad una sensazione che arriva quasi al soffocamento.

Barbara Rossi Prudente entra nel mondo del lungometraggio con un film intenso che si muove sinuoso tra la tragedia e una visione dell’amore fin troppo centrifugo e dotato di potere salvifico. Di certo l’interessante risultato è dato anche dall’ottimo cast, in particolare la brillante scoperta Valentina Vacca e l’affidabile talento di Salvatore Cantalupo, e, nonostante il budget ristretto, da una buona regia (di particolare impatto la scena della processione e della corsa folle in autostrada). Un film che merita per coraggio in un panorama cinematografico italiano poco avvezzo al rischio.

Miriam Reale

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