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Effetti collaterali – Recensione

Nel viaggio al centro della psiche di Soderbergh, spadroneggia il talento di Jude Law

(Side Effects) Regia: Steven Soderbergh – Cast: Channing Tatum, Vinessa Shaw, Jude Law, Catherine Zeta-Jones, Rooney Mara – Genere: Thriller, colore, 106 minuti – Produzione: USA, 2013 – Distribuzione: M2 Pictures – Data di uscita: 1 maggio 2013.

effetticollateraliLa bella vita di Emily (Rooney Mara) e Martin (Channing Tatum), coppia newyorkese, va in frantumi quando Martin viene incarcerato con l’accusa di insider trading. Lui sconta la pena, lei lo aspetta per quattro lunghi anni ma il tanto atteso ritorno fra le mura domestiche del marito non fa risorgere Emily anzi la spinge verso una sempre più profonda depressione che la porterà fino all’estremo tentativo di togliersi la vita.

Lo psichiatra Jonathan Banks (Jude Law) dovrà occuparsi del caso. Un nuovo psicofarmaco sembra funzionare inizialmente sull’umore della donna ma ben presto gli effetti collaterali dirompono nelle vite di Emily, Martin e del dottor Banks.

Stavolta Soderbergh si cimenta nel thriller psicologico. Nella prima parte del film si avverte forte la sensazione di assistere ad un’opera di denuncia nei confronti delle industrie farmaceutiche. Un grido d’allarme per richiamare l’attenzione sulla presenza sempre più invasiva dei farmaci. “La chimica aiuta a vivere” sentenzia il dottor Banks.

Sembrerebbe che il regista voglia tornare a calpestare sentieri già percorsi con “Erin Brockovich” e “Traffic” ma nella seconda parte la pellicola vira con decisione verso il thriller. Purtroppo l’approccio troppo canonico al genere e la somministrazione di cliché un po’ stantii rendono l’intreccio poco appassionante.

La maestria di Soderbergh si manifesta nelle impeccabili inquadrature e nella mirabile fotografia ma tanta bravura rischia di dare alla pellicola il connotato di puro esercizio di stile. Lo spettatore desideroso di suspense, colpi di scena e storie ad alta tensione rimane a bocca asciutta osservando una confezione quasi perfetta che restituisce poco o niente alle aspettative generate nel corso della storia.

Da salvare e da applaudire l’interpretazione di Jude Law che per buona parte del film regge da solo le fila del racconto. Non convince pienamente Rooney Mara nei panni della giovane donna affetta da turbe psichiche. Nel cast anche Catherine Zeta-Jones, il tratteggio del suo personaggio, l’ex terapista di Emily, è talmente accennato che il talento dell’attrice ha difficoltà ad esprimersi.

Secondo gli addetti ai lavori Soderbergh ha intenzione di attaccare la cinepresa al chiodo e sospendere la sua attività registica. Se “Effetti collaterali” era il suo canto del cigno, ci si aspettava molto di più.

Riccardo Muzi

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