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Edoardo Leo presenta il suo “Luigi Proietti detto Gigi”

Edoardo Leo presenta il suo documentario “Luigi Proietti detto Gigfi”, dedicato al grande Gigi Proietti alla Festa del Cinema di Roma. Presenti i produttori Fulvio e Federica Lucisano, assieme a Paolo del Brocco per Raicinema, la figlia e la moglie del grande attore recentemente scomparso.

Luigi Proietti detto Gigi: un progetto nato prima che l’attore venisse a mancare

“Tre anni fa cominciai un documentario per ricordare lo spettacolo del 1976 ‘A me gli occhi please’, primo grande successo di Proietti,” ha iniziato a raccontare Edoardo Leo, “con interviste a lui, a suoi amici, a vari attori. Nel novembre del 2020 Gigi ci ha lasciato, avevo a quel punto una quantità di girato enorme e mi si pose davanti la scelta di continuare a raccontare solo un grande spettacolo o celebrare tutta la vita di Gigi Proietti. D’accordo con la famiglia, decisi di continuare su questa strada; è stato un viaggio enorme, la carriera di Gigi ha attraversato più generazioni, ha affrontato più generi, ho dovuto lavorare su un materiale vastissimo. Ringrazio i produttori della famiglia Lucisano, Raicinema, Lexus, che hanno investito soldi e risorse in un progetto fondamentalmente culturale, non solo commerciale. L’intento di questo lavoro è mostrare alle generazioni future cosa ha significato la vita e le opere di Gigi Proietti. Era rimasto stupito della mia proposta, ‘Un documentario su di me? Ma perché? Vabbè, poi vediamo’. La sua umiltà era sincera, non si è mai beato della sua grandezza. Ho il grande cruccio che lui non possa vederlo finito, è un lavoro che ho cominciato con lui, stasera idealmente c’è una poltrona vuota in platea, quella di Gigi”.

La parola ai produttori e alla famiglia

luigi proietti detto gigi foto

Federica Lucisano ha raccontato come “la proposta di produrre “Luigi Proietti detto Gigi” ci arrivò dopo film “Il premio” (di cui Proietti è protagonista), sempre prodotto da noi, in quel periodo andammo anche al Globe Theater a vederlo ed era pieno di giovani. Ci dicemmo che era un grande della scena italiana e andava omaggiato, perciò accettammo subito la proposta di Leo”. Ha proseguito Del Brocco spiegando come “per la Rai era un dovere morale partecipare a questo lavoro; Gigi Proietti ha dato molto a tutti, anche alla Rai. Ricordo che da bambino andai a vedere coi miei genitori ‘A me gli occhi please’, il documentario è rivolto anche al pubblico giovane, uscirà prima in sala, poi naturalmente avrà visibilità in Rai“.

Carlotta Proietti, figlia di Gigi, ha confermato la perplessità iniziale del padre che però “col tempo si era incuriosito al lavoro di Edoardo. Dopo la sua morte, all’inizio non sapevamo bene cosa fare, poi incontrandoci con Leo approvammo il rimescolamento di carte per intraprendere la nuova via da percorrere. Il film è  molto ben riuscito, noi ne siamo molto felici”.

Il Proietti intimo, grande conoscitore dei classici

La conferenza si conclude con le parole di Edoardo Leo sul grande attore scomparso: “Ho scoperto che aveva fatto un grande studio teatrale prima di ‘A me gli occhi please’, mi piace anche precisare che faceva le parodie dei classici perché li conosceva a memoria. Era un uomo di grande cultura, la sua comicità era il frutto di un grande studio. Non c’era bisogno di alcun risarcimento da parte del cinema nei suoi confronti, io ho voluto omaggiarlo. Penso che Gigi sia mancato al cinema più che il cinema a Gigi, ha fatto pochi film, ma sono tutti dei cult. Il teatro richiede una grande energia, ci vogliono mesi e mesi di preparazione, poi l’impegno delle repliche. L’uomo Proietti aveva un gran bisogno del contatto col pubblico, il cinema avrebbe ridotto l’artista a tutto tondo che era”.

Sulla scia di queste parole interviene infine anche Federica Lucisano: “Confermo quanto detto da Edoardo, negli anni lo abbiamo cercato più volte, ma con noi ha accettato di girare solo “Il premio”, era lui che rifiutava le proposte cinematografiche”.

Daniele Battistoni

23/10/2021

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