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Du vent dans mes mollets – Recensione

Dopo la ‘tete de maman’, Carine Tardieu si cimenta nel suo secondo lungometraggio, che vede protagonista Rachel, bambina di 9 anni che vive con dei genitori decisamente ingombranti

Regia: Carine Tardieu – Cast: Agnes Jaoui, Denis Podalydes, Isabela Carrè, Isabella Rossellini – Genere: Commedia, colore, 89 minuti – Produzione: Francia, 2012 – Data di uscita: 22 agosto 2012.

dus-vent-dans-mes-molletSoffocata dai genitori che la riempiono di esagerate attenzioni e le fanno fare non poche gaffe, Rachel conta i minuti che la separano dalla libertà. Un giorno però incontra l’intrepida Valérie, uno spiraglio di libertà, insieme alla quale iniziano a suscitare polemiche scuotendo anime addormentate.

La favola francofona si dimena come un diesel e infatti all’inizio stenta a decollare, ma poi grazie allo svilupparsi dell’amicizia tra le due bambine il film prende una piega decisamente migliore, con delle esilaranti scene frutto dell’intesa venutasi a creare tra le due piccole pesti.

È una sorta di romanzo – favola della crescita, in cui tutti i temi dell’infanzia, comodi ma soprattutto scomodi, vengono affrontati con sfrontatezza, fino ad arrivare ad un finale che non ti aspetti, che lascia attoniti e anche con qualche lacrima.

Davvero strepitose le interpreti, che proprio perchè bambine trovano subito un’intesa che rende il tutto credibile e ben girato.Presentato anche nella sezione ‘Alice nella città’ del Festival Internazionale del Cinema di Roma, edizione 2012, con risultato assai discutibile – a metà proiezione la sala si era svuotata – è chiaramente destinato ad un pubblico più adulto, che fa fatica a non innamorarsi delle due piccole terribili e amabili pesti.

Salvatore Cusimano

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