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Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma – Recensione

Pellicola di cappa e spada cinese, ben congegnata e dalla trama accattivante

(Di renjie) Regia: Tsui Hark – Cast: Andy Lau, Carina Lau, Li Bingbing, Tony Leung Ka Fai, Deng Chau, Richard Ng, Teddy Robin, Yao Lu, Liu Janshan – Genere: Azione, colore, 122 minuti – Produzione: Cina, Hong Kong, 2010 – Distributore: Tucher Film –Data d’uscita: 26 agosto 2011.

detectivedeeeilmisterodellafiammafantasmaDopo essere passato lo scorso anno a Venezia e a luglio alle “Giornate professionali del cinema” di Riccione, arriva nelle sale “Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma”.

Diretto dal regista di origine vietnamita che ha eletto Hong Kong sua patria, Tsui Hark, è un kolossal del “wuxianpian”, ovvero la cappa e spada cinese. E ci sono davvero tutti gli ingredienti del genere.

La storia è ambientata nella Cina del 654. Una donna, l’ex concubina Wu Ze Tian, dopo aver dato all’imperatore Gao Zang della dinastia Wang Tian diversi figli, accede al trono imperiale tra mille difficoltà. Sarà la prima e l’unica imperatrice cinese della storia e fonderà la dinastia Zhan.

Prima della sua incoronazione ci sono una serie di morti misteriose che colpiscono tutti coloro che le stanno vicino. Viene chiamato in aiuto “l’onorevole Magistrato Dee”, in prigione da otto anni perché dissidente contro di lei. Sembra che ci sia dietro una maledizione, ma magia e realtà in fondo si rivelano due facce di una stessa medaglia.

Non mancano nelle due ore della pellicola mille colpi di scena. La costruzione di un gigantesco Buddha con il viso della futura imperatrice è il fil rouge di un viaggio tra fuoco, acqua, luce e oscurità. Niente però è quello che sembra.

I buoni non sono del tutto buoni e i cattivi altrettanto. Passioni e tradimenti si avvicendano e il sacrificio sarà necessario per tutti. Perché forse le ambizioni dell’essere umano sono troppo grandi e sono destinate a cadere come il grande Buddha in costruzione.

Sul film di Tsui Hark aleggia il ricordo delle congiure di palazzo che dovette affrontare il Presidente Mao alla sua ascesa e durante gli anni del suo governo. Forte la presenza della figura femminile. Dalla futura imperatrice alla sua protégé Jin’er, che deve controllare il detective. Lei è bella e combattiva ed ha mille facce e mille voci.

Il suo incontro con Dee sarà all’insegna della passione e dell’odio. Le schermaglie amorose si alterneranno a combattimenti spettacolari, in un turbinio di seta rossa e colpi di scena. Questi ultimi sono assolutamente all’altezza delle coreografie curate dal mitico Sammo Hung, vere e non rallentate ad arte come quelle della saga di “Matrix”, anche se non mancano gli effetti speciali. Ed è il caso della spettacolare caduta della statua del Buddha sulla cerimonia d’incoronazione dell’imperatrice. Il suo viso cade rovinosamente sul palazzo reale, quasi metafora di una punizione divina per il suo passato oscuro.

Tra le macerie restano lei e il detective Dee. Nascerà dal loro confronto una vera sovrana, che governerà il paese per quindici anni in modo integgerimo. Per l’emulo cinese di Sherlock Holmes si apriranno invece le porte del cupo Bazar fantasma, unico posto sicuro per lui, accanto al fido Medico degli Spettri.

Il detective Dee è un personaggio realmente esistito ed è raccontato dagli scritti dell’olandese Robert Van Gulik, che ne ha fatto la sua icona. Nel cast spicca Andy Lau alias Dee, autentifica star e sex symbol di Hong Kong e protagonista di “A Simply Life”, di Ann Hui, selezionato tra i prossimi film di Venezia da Muller, che si autodefinisce un direttore sinologo.

Tra i personaggi c’è un continuo gioco di maschere, aiutato anche da un montaggio parallelo delle loro azioni. Costato ben 13.000.000 di dollari, il film che ha incassato in Francia 2.000.000 di euro è una vera e propria scommessa per la giovane e promettente Tucker Film che ne cura la distribuzione.

Notevoli e molto ben integrati nel film gli effetti speciali curati dalla CGI.

Ivana Faranda

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