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Dear John – Recensione

L’amore e la guerra nella vicenda di due giovani innamorati, tratta da un romanzo di Nicholas Sparks

Regia: Lasse Hallström – Cast: Channing Tatum, Amanda Seyfried, Henry Thomas, Scott Porter, Richard Jenkins – Genere: Drammatico, colore, 105 minuti – Produzione: USA, 2010 – Distribuzione: Sony Pictures – Data di uscita: 7 maggio 2010.

dearjohnUna storia d’amore nata dalle pagine dell’omonimo romanzo di Nicholas Sparks in cui quest’ultimo non cura la sceneggiatura, come è avvenuto per esempio con “The Last Song”. Il film diretto da Lasse Hallastöm analizza e unisce temi focali dell’esistenza umana, non solo afferenti alla sfera sentimentale, ma anche attinenti alla difficoltà della scelta delle situazioni che la vita ci pone davanti, alla solitudine, la lontananza e la delusione che intrinsecamente la selezione delle diverse opzioni comporta.

“Dear John”: inizia così ogni lettera che la giovane studentessa Savannah Curtis (Amanda Seyfried) scrive al ragazzo conosciuto durante lo Spring Break dal College, John Tyree (Channing Tatum), arruolato nelle forze speciali del governo statunitense. Incontratisi per caso, i due si innamorano in quel breve lasso di tempo che gli viene concesso e che cambierà per sempre le loro vite.

L’interpretazione degli attori protagonisti risulta consona al personaggio ma non coinvolge come ci si aspetterebbe da una pellicola potenzialmente struggente come questa. La causa di ciò non è da annoverare a Channing Tatum, l’ex spogliarellista decisamente cresciuto a livello attoriale rispetto alle performance di “Step Up” e “G.I. Joe – La nascita del cobra”, che convince nell’interpretare il giovane soldato in licenza, caparbio e forte quanto timido ed impacciato con Savannah, alle prese con un complicato rapporto con il padre affetto da una lieve forma di autismo.

Il problema non sembra essere neanche imputabile a Amanda Seyfried, che mostra bene i due aspetti contrastanti della brava ragazza dolce e gentile, ma con un carattere debole e poco indipendente. Il mancato coinvolgimento è forse attribuibile all’inefficace alchimia fra i due attori, che pur recitando in maniera impeccabile non riescono a rendere pienamente partecipe il pubblico delle loro passioni.

Il regista è invece in grado, grazie a scelte stilistiche dettate da particolari inquadrature, di coinvolgere e avvicinare lo spettatore all’atmosfera vissuta dai protagonisti. Ne sono un esempio le scene che hanno luogo lungo la spiaggia del Sud Carolina, calde e illuminate da una luce crepuscolare quando John e Savannah si conoscono e fredde, piovose e umide nei momenti di maggior solitudine del protagonista.

“Dear John” non è il classico film in cui l’amore vince su tutto, trionfando addirittura contro la guerra. Il sentimento segue un corso tutto suo che porta ad un lieto fine che lascia tuttavia l’amaro in bocca. Opportunamente realistico e attuale visto la delicata tematica che permea la narrazione, ovvero la guerra in Medioriente scaturita in seguito all’11 Settembre. Spettro che sempre più i registi stanno cercando di affrontare, ma che è ancora una ferita aperta nei ricordi di ognuno di noi.

Eva Carducci

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