Eco Del Cinema

Country for Old Men (2017)

Trama

  • Regia: Stefano Cravero, Pietro Jona
  • Genere: Documentario, colore
  • Durata: 79 minuti
  • Produzione: Italia, 2017
  • Distribuzione: Lab 80 Film
  • Data di uscita: 1 ottobre 2018

Country for Old Men Locandina“Country for Old Men” è un documentario di Stefano Cravero Pietro Jona che indaga, quasi con tenerezza, sugli economics refugee: americani in pensione che espatriano in Ecuador in una nuova versione del famoso “sogno americano”.

Country for Old Men: l’american dream2.0

Per via della crisi economica degli ultimi dieci anni più di quindicimila abitanti americani hanno abbandonato le loro case per trasferirsi definitivamente in Ecuador. Uomini e donne che si sono sentiti traditi dalla propria patria, impossibilitati, proprio a causa della crisi economica, a godersi la pensione dopo una vita di sforzi e sacrifici.

Il solo assegno della social security non è sufficiente per permettergli di sopravvivere e li rilega ad un profilo di vita insoddisfacente. E la sempre più dilagante diffusione delle armi da fuoco ha generato un sentimento di paura e insicurezza.

In Ecuador il costo della vita è più basso, i controlli sulle armi da fuoco sono molto più severi e le cure mediche sono più accessibili. Tutto ciò ha permesso agli espatriati, partiti con pochi averi, di raggiungere uno stile di vita migliore. Il solo pegno da pagare è di rinunciare ad una vita fin troppo frenetica e altamente competitiva – ormai troppo distante dal senso di comunità degli anni ’50.

Il documentario narra un fenomeno di migrazione nuovo e curioso, attraverso le confidenze e le confessioni dei membri di una comunità di “gringos” (termine politically correct usato per definire gli americani del nord) formatasi a Cotacachi, una piccola città fra le montagne.

In “Country for Old Men” emergono le osservazioni di chi, pur trasferitosi, decide di chiudersi e di chi, invece, afferma di sentirsi finalmente al sicuro e di poter condurre una vita serena abbracciando pienamente la loro nuova vita.

La maggior parte di loro si immerge in una realtà a sé stante, lontana dai “Quichua” (la comunità indigena locale), vivendo in complessi residenziali, ponendo mura e inferriate, frequentando solo ed esclusivamente locali appartenenti alla propria comunità, sintonizzando le loro TV sui canali in lingua inglese e apprendono lo spagnolo nella misura sufficiente per trattare il prezzo al mercato locale.

Sarà per questo che si dice che gli americani, pur viaggiando, restano a casa.

 

Trailer

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