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Cattivissimo Me 2 – Recensione

Il Cattivissimo più buono della storia torna in sala accompagnato da un esercito di Minion più minacciosi e buffi che mai

(Despicable Me 2) Regia: Pierre Coffin, Chris Renaud – Cast: Steve Carell, Al Pacino, Jason Segel, Moises Arias, Elsie Fisher – Genere: Animazione, colore, 98 minuti – Produzione: USA 2013 – Distribuzione: Universal Pictures – Data di uscita: 10 ottobre 2013.

cattivissimome2-locDopo il successo di “Cattivissimo Me”, la squadra della Universal Pictures torna alla carica con l’attesissimo sequel intitolato “Cattivissimo Me2”. Questa volta, però, il ‘pericoloso’ Gru e il suo spassoso esercito di Minion sono schierati dalla parte del bene; il protagonista cede, infatti, il ruolo di cattivissimo a un nuovo personaggio, soprannominato ‘El Macho’, che darà filo da torcere alla nuova squadra anti-cattivi formata da Gru e dalla bizzarra agente segreta di nome Lucy.

Così come il primo film, anche questo secondo capitolo risulta, nel complesso, un mix esplosivo d’ironia e sentimento, ingredienti che rendono il film animato molto più umano di quanto ci si aspetti. I personaggi che popolano la pellicola ispirano, infatti, dolcezza ma al tempo stesso riescono a non scadere in un sentimentalismo eccessivo; così come in “Cattivissimo Me”, continuano a essere caratterizzati da una perfetta dose d’intelligenza, umorismo e cuore che li umanizza profondamente.

Se nel primo film si nota una maggiore attenzione alla caratterizzazione dei personaggi, il secondo capitolo appare, invece, più attento alla storia, che si rivela più articolata e complessa. La narrazione riparte dal finale del capitolo precedente, in cui Gru è alle prese con tre tenere bimbe. Dal momento in cui entra a contatto con le tre piccoline, nel protagonista inizia a trapelare una dolcezza in principio nascosta dietro una facciata di apparente crudeltà. Nel sequel questo lato tenero di Gru è ulteriormente accentuato: sin dalle prime scene, infatti, lo vediamo nei panni di papà modello, attento alle esigenze delle piccole figlie e disposto a tutto – persino a travestirsi da magica fatina – pur di renderle felici.

Oltre a mettere in risalto il lato paterno del personaggio, il film vede Gru alle prese con una cosa totalmente nuova per lui: la ricerca dell’anima gemella. Si tratta di un momento importante della sua vita, in quanto, per riuscire nell’intento, dovrà combattere contro le sue più profonde insicurezze. Attraverso una serie di scene divertenti ed esilaranti il film affronta, dunque, le debolezze del personaggio.

Accanto a Gru acquistano, inoltre, sempre più visibilità e spazio i suoi fedelissimi Minion. Sono, infatti, questi buffi e teneri esserini gialli a rendere unico nel suo genere il film animato, ed è proprio a loro che si possono attribuire le scene più divertenti della pellicola. La loro carica ironica deriva soprattutto da un’espressività unica e accattivante, data dalla semplicità del disegno e da uno strano linguaggio tutto loro, generato da un miscuglio di parole provenienti da più lingue, che appare tanto sciocco quanto divertente nel momento in cui viene parlato.

Così come il loro capo, anche i Minion sono destinati a trasformarsi. Ma se nel caso di Gru si tratta di un cambiamento in positivo, in quello dei piccoli Minion si ha, invece, a che fare con una metamorfosi negativa dovuta all’assunzione di uno strano siero. Il risultato è una versione minacciosa e imbruttita dei teneri esserini che si modificano nell’aspetto così come nell’atteggiamento, a dir poco aggressivo. Nonostante i capelli elettrizzati e cotonati, il colore viola, e l’arcata inferiore dei denti protesa all’infuori, appaiono ancora più divertenti e buffi della loro versione naturale.

A giocare un ruolo essenziale è poi la colonna sonora del film, nata dalla collaborazione tra Williams Pharell e il compositore Heitor Pereira. Tanto quanto i disegni e i dialoghi, i temi musicali sono stati essenziali per trasmettere al pubblico le emozioni e i sentimenti dei personaggi. Pensiamo ad esempio alla fase d’innamoramento di Gru: la gioia e la spensieratezza derivate dalla consapevolezza di aver finalmente trovato la sua metà traspirano anche, e soprattutto, dalla musica di sottofondo che contribuisce a dare quel senso di leggerezza mista a euforia di cui il protagonista è, in quel momento, portatore.

A dare un tocco di originalità alla pellicola, già ben riuscita di per sé, è inoltre la scelta azzeccata dei doppiatori italiani, in particolare quella di Max Giusti, ormai perfettamente a suo agio nel personaggio di Gru, che già aveva doppiato in “Cattivissimo Me”, e soprattutto quella di Neri Marcorè che sfoggia un accento messicano esilarante per il personaggio del feroce El Macho.

In conclusione si può affermare che “Cattivissimo me 2” è in tutto e per tutto un film per grandi e per piccini, in grado di far veramente ridere come pochi cartoni sanno fare, e al tempo stesso far riflettere sui sentimenti umani.

Francesca L. Sanna

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