Eco Del Cinema

Capo e Croce – Recensione

Un documentario per rappresentare una Sardegna autentica

Regia: Paolo Carboni, Marco Antonio Pani – Cast: Giovanni Masia, Felice Floris, Dino Piroddi, Priamo Cottu, Tore Concas, Giovanni Duras, Maria Barca – Genere: Documentario, b/n, 104 minuti – Produzione: Italia, 2013.

Capo E Croce

Marco Antonio Pani e Paolo Carboni sono i registi sardi di “Capo e Croce” un documentario sulle ragioni di una categoria importante della propria terra, quella dei pastori, che ora più che mai ha deciso di scendere in campo per far valere i propri diritti. Nel giugno del 2010 una moltitudine di pastori provenienti da ogni angolo della Sardegna si è riunita nel Movimento Pastori Sardi per dare inizio a una protesta volta a restituire loro dignità e diritti sui prodotti, frutto di un duro lavoro.

La pellicola segue, dunque, le numerose manifestazioni e i vari tentativi da parte del movimento di far sentire la propria voce. Ma non si limita a questo. I registi hanno seguito i pastori per circa due anni, e il risultato è un viaggio profondo nell’anima della Sardegna che, per la prima volta, viene raccontata in una forma inedita, lontana anni luce dall’immagine patinata e bucolica cui si è abituati.

In questo senso, la scelta del formato in bianco e nero è più che mai appropriata. L’assenza del colore è, infatti, significativa per permettere di enfatizzare maggiormente la drammaticità della situazione in cui si trovano i protagonisti. La fotografia della pellicola è, così, basata su un perenne gioco di luci e ombre che, se da una parte rende più crudo ciò che viene ritratto, dall’altra ha anche la capacità di trasformarlo in qualcosa di straordinariamente poetico ed espressivo.

La Sardegna di “Capo e Croce” assume le sembianze di una terra dura e arcaica come il mestiere dei suoi pastori, costretti oggi a confrontarsi con una realtà economica spietata, che tutto chiede e poco dà. Accompagnato a tratti dalla musica lirica di Puccini, reinterpretata da Mauro Palmas, il film colpisce soprattutto in quanto portatore di un messaggio di onestà e integrità morale insita nei protagonisti e difficile da riscontrare altrove.

Francesca L. Sanna

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