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Blood Story – Recensione

Dal regista di “Cloverfield”, un horror vampiresco che trascende il lato orrorifico a favore della rappresentazione di una tenera amicizia

(Let Me In) Regia: Matt Reeves – Cast: Chloe Moretz, Kodi Smit-McPhee, Richard Jenkins, Jimmy ‘Jax’ Pinchak, Sasha Barrese, Chris Browning, Cara Buono, Elias Koteas, Seth Adkins, Rachel Hroncich, Dylan Minnette – Genere: Horror, colore, 115 minuti – Produzione: USA, Gran Bretagna, 2010 – Distribuzione: Filmauro – Data di uscita: 30 settembre 2011.

bloodstoryIl regista di “Cloverfield” del 2008, Matt Reeves, torna all’horror con “Let me in”, remake di un film svedese tratto dal best seller “Lasciami entrare” di John Ajvide Lindqvist. Il film racconta la storia di un’amicizia: quella tra la dodicenne Abby (Chloe Moretz) e Owen (Kodi Smit-McPhee). Continuamente bersagliato dal bullo della scuola, Owen è un bambino solo, che soffre anche della totale mancanza di attenzioni della madre ed è quindi naturalmente attratto dall’unica persona che sembra interessarsi a lui, la sua nuova vicina Abby. Si capisce subito che la bambina non è come tutte le altre e che nasconde qualcosa di inquietante.

Il tema dei vampiri va molto di moda al cinema ultimamente, anche se in “Let me in” c’è molto poco di romantico e dolce, mentre abbondano sangue e scene splatter. Interessante l’interpretazione dei giovani attori, sono una piacevole sorpresa in un film che certamente non sorprende. Molto bello invece il tema centrale della storia, quello di un’amicizia che supera ogni confine e pregiudizio. Anche se le esperienze della loro vita sono ben diverse, tra i due ragazzi, solitari ed emarginati, nasce presto un forte legame; ognuno ama l’altro così com’è, senza aspettarsi nulla in cambio. Come dovrebbe essere una sincera amicizia.

“Let me in” è il primo film della Hammer Films ad uscire dopo oltre 30 anni e segna il ritorno della leggendaria casa cinematografica inglese di horror.

Domenica Quartuccio

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