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Battleship – Recensione

Il celebre gioco da tavolo “Battaglia navale” diventa un film pieno di azione, effetti speciali e… alieni

Regia: Peter Berg – Cast: Taylor Kitsch, Alexander Skarsgård, Tadanobu Asano, Rihanna, Hamish Linklater, Brooklyn Decker, Lil Mirkk, Fileena Bahris, Liam Neeson, Josh Pence, Jesse Plemons, Griff Furst, Stephen Bishop – Genere: Azione, colore, 131 minuti – Produzione: USA, 2012 – Distribuzione: Universal Pictures – Data di uscita: 13 aprile 2012.

battleshipNon fate gli schizzinosi, dopo le versioni cinematografiche di videogiochi, come ad esempio “Resident Evil”, di pupazzetti, vedi “Transformers” e “G.I. Joe”, e giochi di ruolo, come “Dungeons & Dragons”, non poteva mancare la trasposizione cinematografica di uno dei giochi da tavolo più famosi al mondo: battaglia navale.

Ebbene sì, ad Hollywood siamo arrivati anche a questo, ma non c’è da stupirsi vista la mancanza generale di idee e la ricerca disperata di storie e personaggi, che sta causando un vero e proprio saccheggio di tutto ciò che può sembrare vagamente buono per un film d’azione.

Quindi ecco, ci siamo, arriva anche il film su battaglia navale, ma non basta. Perché limitarsi a mettere in mare delle navi e a far sparare all’impazzata l’equipaggio?

Mettiamo le navi, i cannoni, i marines ed in più aggiungiamo gli alieni … tombola!

Anzi, meglio non nominarla, non sia mai che ad Hollywood venga l’idea di girare un film ambientato in una sala bingo in cui tutti all’improvviso diventano zombi.

Quindi dicevamo, navi, marines e alieni: i fratelli Hopper sono due giovani e bellissimi marines. Uno, Stone (Alexander Skarsgaard, il vampiro Erik Northman della serie “True Blood”), è serio e impeccabile, l’atro, Alex (Taylor Kirsh, recentemente visto come protagonista in “John Carter”), è ribelle e imprevedibile. Attorno a questa coppia di fratelli si scatena improvvisamente l’inferno ed entrambi dovranno dimostrare chi sono davvero di fronte al pericolo.

Azione adrenalinica, storia esile, effetti speciali, belle ragazze (tra cui la cantante Rihanna al suo poco memorabile esordio cinematografico), Liam Neeson che fa il padre autorevole: i capi saldi del film d’azione americano ci sono tutti.

Siamo dunque di fronte ad un’insalvabile americanata? Sì e no.

Nonostante la storia sia indiscutibilmente povera, il regista Peter Berg non punta tutto su un montaggio assillante, padroneggia discretamente le scene d’azione e condisce il tutto con ironia, rendendo il film godibile per quello che è: un giocattolone senza pretese fatto per divertire.

Rimanete seduti dopo i titoli di coda, si preannuncia un probabile sequel.

Colpiti e affondati.

Valentina Ariete

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