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Asterix e il regno degli dei – Recensione

Asterix torna al cinema, stavolta in 3D

(Astérix: Le domaine des dieux) Regia: Alexandre Astier, Louis Clichy – Cast: Alain Chabat, Laurent Lafitte, Géraldine Nakache, Alexandre Astier, Elie Semoun – Genere: Animazione, colore, 85 minuti – Produzione: Francia, 2014 – Distribuzione: Koch Media – Data di uscita: 15 gennaio 2015.

asterix-e-il-regno-degli-deiIl più valoroso tra i Galli e il suo inseparabile compagno tornano sul grande schermo; stavolta però si tratta di un film d’animazione, Asterix e Obelix non prendono più vita attraverso le interpretazioni di Christian Clavier e Gerard Depardieu, ma nelle sequenze animate firmate dall’ ex animatore Pixar Louis Clichy.

Oltre che a livello di tecnica espressiva – nonostante il 3D – questo film rimane più vicino al fumetto anche a livello narrativo; la vicenda su cui è incentrato è tratta direttamente dal sedicesimo albo della fortunata collana. Giulio Cesare proverà per l’ennesima volta a piegare il villaggio di Asterix, l’unico della Gallia che ancora resiste alla conquista romana. In questa puntata la strategia bellica adottata dal primo imperatore si fa piuttosto sottile; Cesare, impersonificando quello che potrebbe essere un avo dei più scatenati “palazzinari” contemporanei, fa costruire attorno al villaggio di Asterix un complesso residenziale per nobili romani, “Il regno degli dei”, convinto di riuscire in questo modo ad assimilare gradualmente ai costumi di Roma anche quell’ultimo baluardo della resistenza gallica. Naturalmente Asterix e Obelix si impegneranno a sventare questa minaccia.

Questo film si sviluppa dunque a partire da uno spunto molto simpatico che consente agli autori di scherzare su alcuni format sociali senza tempo. Inoltre, nel farlo, si tiene molto fedele al leitmotiv del fumetto: anche qui i tratti più buffi e viziosi di quella che è stata la Roma imperiale vengono sagacemente stereotipati e scherniti. A dare al film quel senso di novità che, nonostante tutto, a dire il vero gli mancherebbe, ci pensa la scelta di svilupparlo sfruttando a pieno le potenzialità dell’animazione 3D, ed è facile comprendere questa scelta se si considera il fatto che tra gli autori c’è un maestro dell’animazione come Clichy.

Claudio di Paola

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