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Aspromonte – Recensione

Un piccolo film, che fonde la commedia con la promozione di un territorio, quello dell’entroterra calabrese, che fatica a cancellare dall’opinione comune il segno lasciato da dolorosi fatti di cronaca, che l’hanno visto teatro di sequestri e di nefandezze della ‘ndrangheta

Regia: Hedy Krissane – Cast: Franco Neri, Pier Maria Cecchini, Andrea De Rosa, Maria Pia Calzone, Silvia Squizzato – Genere: Commedia, colore, 90 min – Produzione: Italia, 2012 – Distribuzione: Cineclub Internazionale – Data di uscita: 31 gennaio 2013.

aspromonte“Aspromonte” è un film leggero il cui intento è quello di veicolare, attraverso il racconto del rapporto tra due fratelli, una nuova immagine della Calabria, e dell’Aspromonte in particolare, che bandisce i luoghi comuni per dare risalto alle bellezze naturali di una zona unica dello stivale, tanto impervia quanto affascinante.

L’incipit narrativo vede Torquato Boatti, un imprenditore brianzolo, recarsi in Aspromonte alla ricerca di suo fratello Marco, col quale non ha un rapporto degno di essere chiamato tale da tanti anni, per estorcergli una firma, senza la quale non può concludere un affare al quale tiene. L’incontro tra i due fratelli sfocia in una discussione, in seguito alla quale di Marco si perdono le tracce, circostanza che fa pensare a Torquato che il fratello sia stato rapito.

A Torquato presta il volto Franco Neri, che dimostra, dopo una lunga carriera televisiva e teatrale, coronata da numerosi premi per la sua verve comica, di essere attore completo, che sa muoversi a proprio agio anche su un set cinematografico come questo, che lo vede protagonista.

Marco ha invece le fattezze di Andrea De Rosa, l’esilarante Massi di “Notte prima degli esami”, purtroppo sfruttato poco in un ruolo nel quale avrebbe potuto dare di più: il suo personaggio è forse l’unico, in questo contesto divertente, ad avere una struttura drammatica.

La sparizione del giovanotto è la scusa narrativa per mostrare una ricognizione del territorio che, grazie ai mezzi del Corpo Forestale dello Stato che coadiuva le ricerche, da l’opportunità al regista di mostrare anche immagini aeree, che esprimono al meglio la natura incontaminata di questi luoghi, e i paesaggi mozzafiato che lo caratterizzano.

Dietro la macchina da presa il regista tunisino Hedy Krissane, nativo di Tatouine, paesino noto ai cinefili per essere stato scelto da George Lucas come location per il paese natale di Anakin Skywalker nella seconda trilogia di ‘Star Wars’.

Per molti tratti il film sembra un vero è proprio spot promozionale per queste terre, ma non è solo una sorta di dazio da pagare agli enti calabresi promotori, Corpo Forestale compreso, è proprio il desiderio di mostrare la bellezza di questi luoghi e il calore umano dei suoi abitanti che ha mosso l’ideatore del soggetto, Tonino Perna, per diversi anni Presidente del Parco dell’Aspromonte.

Da segnalare la bella interpretazione di Pier Maria Cecchini nei panni di Aldo, la guida del Corpo Forestale dello Stato che accompagna Torquato alla ricerca del fratello.

Il film mette in risalto anche la spiritualità di alcuni piccoli centri, come Polsi, che col suo santuario è meta di tanti pellegrini; a tal proposito segnaliamo che del cast fa parte anche Don Luigi Stangio, rettore del santuario stesso, che, previo permesso del Vescovo, interpreta se stesso. Il sacerdote è felice di pronunciare battute che smitizzano la ‘ndrangheta, e ricordano che prima o poi finirà, perché niente è eterno, come non lo è stata la piaga dei sequestri, che ha profondamente segnato il territorio e ancora condiziona pesantemente l’opinione pubblica nel giudizio su questa bellissima zona del nostro paese.

Insomma, “Aspromonte” è un film dal budget bassissimo, che possiamo serenamente definire un prodotto ‘fatto in casa’, con qualche buco nella sceneggiatura e un montaggio un po’ ingenuo che ne penalizza l’armonia, ma è un prodotto godibile e tenero, che non può che far sorridere lo spettatore.

Maria Grazia Bosu

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