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Alieni in soffitta – Recensione

Trama classica e poco originale, ma la risata è assicurata

(Aliens in the Attic) Regia: John Schultz – Cast: Ashley Tisdale, Robert Hoffman, Doris Roberts, Kevin Nealon, Tim Meadows, Andy Richter, Gillian Vigman, Austin Robert Butler, Ashley Boettcher – Genere: Avventura, Fantastico, colore, 86 minuti – Produzione: USA, 2009 – Distribuzione: 20th Century Fox – Data di uscita: 14 agosto 2009.

Alieni-in-soffitta“Alieni in soffitta” di John Schultz, già regista di “Il sogno di Calvin” (2002) è una commedia per bambini, dove i giovani protagonisti in vacanza al lago con genitori, zio e nonna, si ritrovano da un momento all’altro a lottare contro quattro minuscoli alieni intenzionati a conquistare la Terra, mentre, ovviamente, gli adulti non sospettano e non credono a nulla.

Tra i protagonisti: il quindicenne Tom (Carter Jenkins, “Bad News Bears”), ragazzo timido che odia la sua intelligenza perché non lo fa apparire “fico”, sua sorella Bethany (Ashley Tisdale, “High School Musical”) alle prese col nuovo fidanzato Ricky (Robert Hoffman, “Young Americans”) pallone gonfiato che cerca in tutti i modi di aggraziarsi i genitori di lei, il cugino Jake (Austin Butler, “Hannah Montana”) prima scontroso e poi rapidamente “di squadra” e i gemelli dodicenni Art (Henry Young) e Lee (Regan Young) abili nei videogiochi.

Ponendo al centro della storia un bambino supereroe, la pellicola svolge una trama classica basata sul ragazzino saggio che salva l’adulto sprovveduto dal pericolo. In questo senso sarà Tom il personaggio che svilupperà il filo conduttore della morale: non è poi così male essere dei cervelloni, è una qualità che può rendere ugualmente “fichi”, ma soprattutto, indispensabili. Adatto a tutta la famiglia, in certi punti divertente, ma con tanti elementi stravisti e diverse debolezze, tra cui una cattiva “scelta” e caratterizzazione dei personaggi alieni. Tra di loro, solo Scintilla, l’alieno “tecnico scientifico” è ben delineato. Lui è l’unico che cerca da subito di instaurare un dialogo con gli umani, è il più simpatico e grazioso – nonostante le quattro braccia – indispensabile per la missione del pianeta Zirkonia, nonché alter ego cervellone alieno di Tom, letteralmente la “scintilla” che gli servirà per capire la sua strada e il suo valore. Gli altri tre, il leader Skip, il forzuto Laser e la sua compagna Rasoio, sono i cattivi, caratterizzati molto superficialmente, esclusivamente funzionali allo sviluppo della trama.

Diciamo che dagli sceneggiatori di “Madagascar” (2005) e “Wallace & Gromit: la maledizione del coniglio mannaro” (2006) vincitore dell’Academy Award, ci aspettavamo molto di più, ma in certi punti la risata è assicurata, e talvolta geniale, come “digitare” il “911” su un telefono a disco…

Alice Rinaldi

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