Eco Del Cinema

Aide-toi, le ciel t’aidera – Recensione

Vita e morte, amore e solitudine si intrecciano senza sosta nella miscela agrodolce di questa commedia francese

Regia: François Dupeyron – Cast: Félicité Wouassi, Claude Rich, Jacky Ido, Mata Gabin, Fatou N’Diaye, Ralph Amoussou, Virgile Fouilou, Elizabeth Oppong – Genere: Drammatico, colore, 90 minuti – Produzione Francia, 2008.

aide-toiPer Sonia, della comunità africana parigina, è un giorno particolare. Sua figlia si sta sposando, mentre il figlio Victor viene arrestato. Per di più, il marito si è perso al gioco i soldi per pagare la festa di nozze e muore sotto i suoi occhi. Insomma è una vera e propria catastrofe. Ma il matrimonio non può essere rovinato! Non resta che chiedere al vecchio vicino bianco il piccolo piacere di tenerle il morto, visto che lui non ha visite da tanto!

È l’inizio surreale del film in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma “Aide toi, le ciel t’aidera” di Francois Dupeyron. Il regista di “Monsieeur Ibrahim et les fleurs du Coran” con Omar Sharif, firma un piccolo gioiellino di ironia intelligente. Per non perdere la pensione, l’esuberante vedova seppellisce l’ex consorte in cantina, simulando la sua scomparsa, sempre con la complicità del vecchietto vicino che è ben felice di reggerle il gioco. È l’estate del 2003, la più calda del secolo, i sensi sono all’erta e l’altra figlia è incinta. Con i ritmi travolgenti del rap delle banlieue, succede di tutto e si ride tra motorini che cadono dal terrazzo con bimbo annesso.

Nonostante la pelle nera, Sonia è la miglior amica degli anziani di cui si occupa e soprattutto del vicino che ovviamente vorrebbe qualcosa per il suo silenzio. Le loro solitudini si sfiorano e la vita sembra ritornare per il vecchio Robert che non esce mai di casa. Lui in fondo desidera solo toccare la pelle calda di Sonia e lo farà la stessa notte della sua morte con una bellissima luna piena. Ovvio che in cantina c’è ancora posto…

Vita e morte, amore e solitudine si intrecciano senza sosta in una miscela agrodolce. In fondo, l’esistenza non è così male se si può chiacchierare davanti al frigo con la tua amica, anche se è proprio il suo boy friend a corteggiarti. Il regista ha raccontato in conferenza stampa di come abbia preso ispirazione dalle tante donne di colore che spesso accompagnano le vecchie signore nelle strade. C’è tutto in questo film: dalle difficoltà di ogni giorno delle madri alla solitudine di chi non aspetta che la fine. E ovviamente la rabbia delle giovani generazioni che non riescono a vedere un futuro che le aspetta, la stessa che ha portato ai disordini del 2005, già previsti nel film di Mathieu Kassovitz “L’odio”. Però regna sovrana l’ironia, c’è rimedio a tutto, anche quando sembra che non sia così. Del resto come dice lo stesso titolo: aiutati che il ciel t’aiuta. Fecicitè Wouassi è l’esuberante protagonista e il buffo e dolente Robert è Claude Rich. Si ride dall’inizio alla fine e non possiamo che ringraziare Dupeyron per queste due ore di sana, ma intelligente ironia di cui sentivamo proprio il bisogno.

Ivana Faranda

Articoli correlati

Condividi