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Sammy 2 – La grande fuga – Recensione

Tanti temi e trovate già viste in questo cartone animato belga, ma la pellicola è dolce e piacevole e saprà incantare i più piccoli

(Sammy’s Adventures 2) Regia: Ben Stassen – Cast: Billy Unger, Chris Andrew Ciulla, Pat Carroll, Carlos McCullers II, Melanie Griffith, Isabelle Fuhrman – Genere: Animazione, colore, 92 minuti – Produzione: Belgio, 2012 – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 13 dicembre 2012.

sammy2lagrandefugaTornano, e più avventurose che mai, le tartarughine belghe con “Sammy 2 – La grande fuga”.

In questo nuovo film, le tartarughe marine Sammy e Ray sono anziane e, insieme alle rispettive compagne Shelly e Rita, aiutano i loro nipotini, appena usciti dalle uova, ad avventurarsi nel mondo e scoprire gli oceani. Una mattina però Sammy e Ray vengono catturati dagli umani per essere inseriti in un mega-acquario subacqueo per ricchi visitatori e due dei loro nipotini, Ella e Ricky, sono ostinati a volerli liberare. La storia dunque segue le avventure che i due cuccioli affrontano per salvare i nonni e il piano di fuga di Sammy e Ray per riuscire ad uscire dall’acquario-prigione insieme a tutti gli altri pesci che vi sono contenuti.

Come il precedente “Le avventure di Sammy”, anche questo sequel vanta una dignitosa fattura europea. La storia è scorrevole, semplice, ma ben scritta: il film si segue con piacere e fluidità, nonostante non offra nulla di nuovo e, anzi, ricordi molto, come d’altronde il primo film, “Alla ricerca di Nemo”.

Sebbene la qualità della messa in scena dell’acqua e di tutto il mondo sottomarino sia inferiore a quella del capolavoro Pixar, i personaggi sono ben realizzati da un’animazione 3D di qualità e risultano da subito molto simpatici allo spettatore.

Al contrario della maggior parte dei cartoni animati di questo periodo, che sembrano fare più l’occhiolino agli adulti che ai bambini, “Sammy 2 – La grande fuga”, alla stregua del primo film, è direttamente indirizzato ai più piccini, per questo è realizzato con estrema semplicità e ha meno sottotesti o messaggi educativi dei suoi colleghi statunitensi. Vero è, però, che ai genitori la visione non risulterà noiosa data la simpatica tenerezza di tutta questa pellicola che, di tanto in tanto, lancia qualche riferimento al grande cinema, uno su tutti il cattivo di turno, un cavalluccio marino dall’accento siculo che tanto ricorda i Corleone di “Il padrino”. C’è chi ricorderà che la trovata era già stata della Dreamworks nel 2004 per “Shark Tale” (quando un magnifico Robert De Niro doppiò una vera e propria caricatura dello storico mafioso del cinema), ma se passerete sopra alla poca originalità di “Sammy 2 – La grande fuga”, le avventure di queste tartarughine sapranno farvi sorridere.

Corinna Spirito

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