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I più grandi di tutti – Recensione

Torna al cinema Carlo Virzì con la storia di un gruppo di musicisti degli anni ’90, i Pluto, che per alcuni sono “I più grandi di tutti”

Regia: Carlo Virzì – Cast: Alessandro Roja, Claudia Pandolfi, Marco Cocci, Corrado Fortuna, Dario Cappanera, Frankie HI-NRG MC, Catherine Spaak – Genere: Commedia, colore, 100 minuti – Produzione: Italia, 2011 – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 4 aprile 2012.

ipiugrandidituttiCarlo Virzì realizza il suo nuovo film da regista, da un lato una tenera e romantica avventura, dall’altro vuole essere un tentativo onesto di raccontare e far rivivere in qualche modo un periodo della musica italiana ormai scomparsa, forse addirittura sconosciuta. Con “I più grandi di tutti”, si tratta l’argomento in maniera spiritosa, raccontando la storia e reunion di una rock band degli anni ’90, i Pluto. Erano 4 ragazzi, un po’ sfigati, un po’ bischeri del litorale toscano alla ricerca di un po’ di fortuna e qualche successo. Erano energici e sboccati giovani come tradizione rock vuole, un gruppo di musicisti emergenti nel panorama nazionale di quel periodo.

Il gruppo era composto da Maurizio detto “Mao” il cantante, la bassista Sabrina, il batterista Loris e il chitarrista Rino. Un giorno, come capita in tanti altri gruppi, litigano e si sciolgono e dei Pluto non rimane che un lontano ricordo. Ognuno alle proprie vite, ognuno ai propri mondi finché non arriva un giornalista-ammiratore e un nuovo progetto che prevede di riportarli per la seconda volta al centro della scena.

Il regista con la macchina da presa ha voluto raccontare tutto questo, ha voluto rivivere e far rivivere i suoi anni ’90, e l’ha fatto con un tono leggero, mai banale nonostante qualche debolezza nel riempire alcuni punti morti del film. I suoi personaggi sono invece ben delineati, ben descritti, sono personaggi reali con il proprio bagaglio di esperienze, ricordi, emozioni. Sono dei personaggi lontani dai tipici livornesi un po’ schematici e impostati, sono rozzi, simpatici e in fondo anche teneri. Dopo l’avventura con la band finita male, c’è chi sceglie di ritrovare e ricostruire la normalità, con una moglie e con un figlio che lo “mantengono”, c’è chi non ha lasciato la vita dei 20 anni, c’è chi ha lasciato il passato di sregolatezza per un presente da borghese e che si è rifugiatonel lavoro come unica valvola di sfogo.

E’ un ottimo cast e Virzì riesce molto bene nel suo intento anche grazie loro, degli attori capaci a far riemergere tramite i loro personaggi il passato, un passato che è il loro ma che è anche il passato di una provincia con le sue luci e con le sue ombre.

Il film è quasi interamente girato a Livorno, ma il tentativo è quello di rievocare certe cittadine industriali quasi a voler ricordare la Liverpool o Manchester degli anni ’60.

“I più grandi di tutti” si apre con un gioco di luci e ombre, le immagini appaiono sfuocate, quasi a voler raccontare un presente e un passato, una storia delle disillusioni e la voglia di dimenticare anche quel poco che ancora si ricorda. I Pluto non sono altro che la proiezione della realtà di quegli anni.

A rendere il tutto ancora più vero è stato il contributo di alcuni grandi musicisti, Tre allegri ragazzi morti, Baustelle, Vasco Rossi, Irene Grandi, Litfiba, Red Ronnie, si sono prestati in una collaborazione che vedremo solo alla fine del film accanto ai titoli di coda.

“I più grandi di tutti” è prodotto dalla “Indiana production” e “Motorino amaranto”, in collaborazione con “Rai cinema” e in associazione con “Eagle Pictures”.

Valeria Perrucci

I più grandi di tutti – Recensione

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