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Hurricane 3D – Recensione

  • Titolo originale: Ouragan, l’odyssée d’un vent
  • Regia: Andy Byatt, Cyril Barbançon
  • Cast: Kristin Samuelson, Jeffrey Riseden, Joe Fontana, Paloma Garcia Martens
  • Genere: Documentario
  • Durata: 83 minuti
  • Produzione: Francia, 2015

Dai mari caldi un vortice d’aria distruttivo che porta la morte ma anche la vita: questa la riflessione di “Hurricane 3D”

Hurricane3D

I cicloni nascono in genere nei mari tropicali, a causa dell’alta temperatura e della rapida evaporazione dell’acqua. Sono tempeste violente in grado di provocare centinaia di vittime e danni ingenti quando raggiungono la terraferma e scatenano piogge e venti molto intensi. Il regista Andy Byatt porta tutto questo con un uso sapiente del 3D in “Hurricane” tra i titoli della Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma.

E’ una vera delizia per l’occhio il film di Andy Byatt sulla paura dell’uomo nei confronti delle catastrofi naturali, con un’attenta riflessione però anche sul miracolo della vita. L’arrivo di un terribile uragano diventa una metafora per mettere l’uomo davanti a se stesso, con tutti i suoi limiti che questo comporta. Dopo l’arrivo dei monsoni in Senegal, una tempesta di sabbia diventa il ciclone Lucy che porta distruzione da Cuba agli Stati Uniti, con incredibili conseguenze per tutti gli esseri viventi: dalle piante agli animali, per finire dulcis in fundo agli esseri umani.

La voce del ciclone Lucy come escamotage narrativo per raccontare cosa succede tra cielo, mare e terra durante un ciclone tropicale

Immagini potenti e bellissime, potenziate dal 3D, coinvolgono lo spettatore in un viaggio con se stesso. Come in una visione metafisica dell’universo la forza della natura travolge tutto ciò che incontra: acqua e terra si confondono tra piogge torrenziali e onde del mare alte otto metri. In mezzo a tutto questo, la camera inquadra formiche, uccelli, rane, cani, cavalli, fenicotteri e persino armadilli e camaleonti, per poi passare agli uomini. Loro si difendono come possono e cercano di salvare le proprie case, con tutti i ricordi che esse contengono.

Alla fine dopo il terrore e la paura, ritorna il sereno, e la vita ricomincia. Il regista usa come escamotage la voce narrante del ciclone Lucy che parla allo spettatore mentre scorrono le immagini di una bellezza straordinaria, basti pensare che per fare questo film il regista ha collaborato con la Nasa. Fanno da degno corredo al magnifico uso del 3D una colonna sonora perfetta e le poche ma importanti parole dette da tutti quelli che sono coinvolti dall’Uragano. E quello che viene fuori alla fine della proiezione è che per costruire qualcosa bisogna prima distruggere, proprio come il potente Lord Shiva del pantheon induista. Un film potente “Hurricane3D”, diretto da Andy Byatt, che arriva dritto al cuore dello spettatore con la sola forza delle immagini.

Ivana Faranda

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