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Oltre il mare – Recensione

Oltre il mare: una commedia stile ‘vacanze a…’ che si perde strada facendo

Regia: Cesare Fragnelli – Cast: Micol Olivieri, Nicola Nocella, Giulia Steigerwalt, Francesco Perini, Carlotta Tesconi, Cosimo Cinieri , Paolo Sassanelli, Marit Nissen, Alessandro Intini, Alberto Gaietti, Mario Claudio Recchia, Davide Donatiello, Lidia Cocciolo, Rossana Lorusso, Laura Bardiger, Loredana D’Andrea, Elizabeth Saragnese – Genere: Commedia, colore, 90 minuti – Produzione: Italia, 2011 – Distribuzione: Microcinema – Data di uscita: 30 settembre 2011.

oltre-il-mareUn gruppo di ragazzi e ragazze pugliesi sui vent’anni circa vanno in vacanza a Otranto. Alla fine di questo periodo le loro vite cambieranno. La chiave di lettura scelta è quella di una storia corale dove persone diverse affrontano i cambiamenti ognuno a modo proprio. C’è lo sbruffone, il sentimentale, la ragazzina matura e quella più esuberante. Al campeggio i nostri eroi incontreranno tre coetanee inglese di origine pugliese e gli equilibri sentimentali di tutti salteranno. Peccato che ci rimetteranno come d’abitudine le donne o tradite dai loro fidanzatini o illuse.

Il plot ricorda molto il primo “Sapore di mare” con Jerry Calà e Christian de Sica, che sanciva la nascita del genere “Vacanze a…”. Peccato che siano passati molti anni da allora e i nuovi giovani sono quelli di “Social Network” o di “Un gioco da ragazze” di Matteo Rovere del 2008.

Nel suo essere un bruttissimo film, Rovere raccontava davvero i giovani d’oggi con le loro perversioni e fragilità. Invece quelli protagonisti di “Oltre il mare” sono piuttosto ingenui oltre che molto lontani dai loro coetanei reali. Tradimenti maschili a parte e machismo che non passano mai di moda, di forte c’è solo l’episodio della pasticca di Mdmai che quasi uccide una delle inglesine. C’ è anche un accenno delicatissimo all’omosessualità femminile, che però si perde nel totale come una goccia d’acqua nel mare.

Gli adulti sono quasi del tutto assenti, a parte i genitori di uno di loro, che mollato dalla morosa, è seguito a distanza dal padre chef pugliese e dalla madre tedesca che per amore è finita a fare le orecchiette con lui. C’è però il professore dei ragazzi nonché zio delle inglesine, prof. Ciampi, che guarda tutti loro in silenzio con ansiosa sollecitudine. Alla fine, qualcosa di brutto accadrà e loro cresceranno ricordando sempre il più ganzo del gruppo, che da grande probabilmente sarebbe diventato molto simile al protagonista del capolavoro di Risi “Il sorpasso”.

Bisogna sempre trattare con rispetto le opere prime, anche perché dirigere un film è cosa assai ardua, in questo caso però anche se gli spunti ci sono ma si perdono strada facendo.

Il film ha goduto di un contributo dell’Apuliafilmcommission e forse è stato reso “politically correct” proprio per questa ragione. Bello e affiatato il cast, tutto formato da giovanissimi. Il cialtrone Sergio è Alessandro Intini mentre l’innamorato deluso Francesco è Alberto Galetti. Tra le ragazze, tutte peraltro in parte, l’unica più sveglia è Micol Olivieri, già Alice nei “ I Cesaroni” e aspirante velina. Ottimi i tre adulti: da Marit Nissen madre tedesca atipica di Francesco a Paolo Sassanelli suo marito chef simpatico ed ambizioso. Una citazione a parte se la merita Cosimo Cinieri nei panni del prof. Ciampi, che riesce a dar luce ad un personaggio estremamente sfaccettato, più giovane degli stessi giovani che lo attorniano. Buona la colonna sonora originale di Beatrice Corti.

Ivana Faranda

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